Cultura e Spettacolo

Emma Marrone: mi sono messa in gioco a livello fisico e emotivo

Dopo aver recitato per Gabriele Muccino, Emma Marrone di nuovo attrice al cinema, protagonista di “Il ritorno” di Stefano Chiantini, presentato in concorso Panorama Italia ad Alice, sezione autonoma e parallela della Festa del cinema di Roma. Interpreta Teresa, una madre che ritorna a casa dal marito e dal figlio piccolo dopo una lunga assenza forzata di dieci anni; è stata in carcere e nel suo passato ci sono difficoltà economiche e insicurezze. Ma il tempo e il lungo distacco hanno cambiato troppe cose, inesorabilmente, lasciandola sola e impotente. Un dramma umano raccontato più a gesti e a livello estetico che con i dialoghi. “Il lavoro estetico è stato importante, di demolizione dell’aspetto femminile c’è stato poi un lavoro intimo, personale, dove era importante tenere l’aspetto emotivo e la tensione senza farmi distrarre da altro”. Emma si è messa in gioco tagliandosi i lunghissimi capelli biondi e si è calata in Teresa e nella sua angoscia.

“A volte nella vita le cose succedono perché qualcuno ci dà una possibilità, a volte perché non si dà un`altra possibilità, quindi per quanto mi sia calata nel ruolo di una donna che non mi appartiene, però un 20% era quella sensazione che io ho nella mia vita quando le possibilità mi sono state negate, quando penso che invece a volte mi meritavo di averle e nessuno me le ha date, quindi ho trascinato sul set questo senso di non appartenenza quasi al mondo e senso di rifiuto continuo da parte degli altri”. Un film dice Emma, finalmente incentrato su una donna. Lanciando quasi un appello: “In Italia sono davvero pochi i film in cui le donne hanno ruoli principali, perché sono sempre la moglie di qualcuno, la donna o la compagna, o l’amante, ed è bello se i registi scrivono ruoli per le donne, quindi viva le donne che fanno il cinema e i registi che scrivono film in cui sono protagoniste”.

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