Caso Epstein, Trump rilancia su Clinton e ordina verifiche del Dipartimento di Giustizia
Bill Clinton
Il presidente Donald Trump ha annunciato ieri su Truth Social che chiederà al Dipartimento di Giustizia di indagare sui rapporti tra Jeffrey Epstein e Bill Clinton, Larry Summers, Reid Hoffman e JPMorgan Chase, accusando i Democratici di usare il caso per coprire lo shutdown.
Indagine richiesta da Trump e documenti resi pubblici
Nel suo nuovo intervento, pubblicato nel pomeriggio, Donald Trump ha affermato di aver incaricato la procuratrice generale Pam Bondi e il Federal Bureau of Investigation (Fbi) di valutare il “coinvolgimento e la relazione” tra l’ex faccendiere e abusatore sessuale Jeffrey Epstein e alcune figure di primo piano dell’establishment democratico, tra cui l’ex presidente Bill Clinton, l’ex Segretario al Tesoro Larry Summers e il finanziatore Reid Hoffman.
Il presidente ha sostenuto che i documenti diffusi dalla commissione di vigilanza della Camera – circa 50.000 pagine, secondo l’amministrazione – confermerebbero contatti regolari tra quei nomi e Epstein, richiamando in particolare i registri di volo del jet privato dell’ex finanziere e alcune e-mail che mostrerebbero legami professionali, come nel caso della raccolta fondi per il Massachusetts Institute of Technology. In parallelo, email tra Epstein e Ghislaine Maxwell indicano che Trump “ha trascorso ore” in una delle residenze dell’uomo, circostanza che il presidente respinge come parte della “bufala” che attribuisce ai Democratici.
Contesto politico e scontro sullo shutdown federale
Le accuse arrivano mentre il Congresso è bloccato sulla gestione dello shutdown del governo federale. Trump ha definito la nuova ondata di pubblicazioni “un tentativo di distogliere l’attenzione dal caos” in cui, a suo avviso, verserebbe il Partito Democratico. Negli stessi documenti, Clinton figura come passeggero su più voli del jet di Epstein, mentre altre comunicazioni attestano rapporti professionali tra l’ex finanziere e personalità come Summers e Hoffman.
La commissione di vigilanza della Camera, guidata dai Democratici, sostiene che la pubblicazione dei materiali sia parte di un processo di trasparenza richiesto da anni. Trump, invece, parla di “cattiva fede” e accusa i Democratici di voler rilanciare un tema che considera politicamente manipolato, paragonandolo alle precedenti indagini sulle interferenze russe.
Reazioni, conseguenze e prossimi passaggi istituzionali
Secondo fonti parlamentari, alcuni deputati repubblicani hanno chiesto di accelerare la pubblicazione integrale dei file su Epstein. Il presidente ha bollato tali richieste come “deboli e sciocche”, ribadendo che Epstein “era un Democratico” e che quindi il fascicolo “riguarda loro”.
La Casa Bianca valuta ora i margini giuridici per un eventuale mandato d’inchiesta formale, mentre al Dipartimento di Giustizia si registra prudenza, vista la complessità dei precedenti giudiziari legati alla vicenda Epstein. Sul piano politico, l’opposizione giudica la mossa del presidente un tentativo di consolidare la propria base in un momento di tensione sulla manovra di bilancio. Nelle prossime settimane la commissione di vigilanza prevede ulteriori pubblicazioni, inclusi materiali parzialmente oscurati nelle versioni diffuse finora.
