Politica

Erdogan parla con Putin e Zelensky, verso sblocco export grano

Le prime otto navi straniere sono giunte in porti ucraini lungo il canale Danubio-Mar Nero per avviare le operazioni di export di grano, sviluppo che segue la mobilitazione di una serie di cancellerie, a cominciare dall’insistenza sul dossier da parte del presidente del Consiglio Mario Draghi e della Turchia: ieri il presidente Recep Tayyip Erdogan ha parlato al telefono sia con Vladimir Putin che Volodymyr Zelensky. In tarda serata è arrivata poi la notizia dalla Marina militare ucraina: otto navi straniere sono già arrivate nei porti fluviali del canale Danubio-Mar Nero, il cui uso “è stato reso possibile dalla liberazione degli occupanti russi dell’Isola dei Serpenti”.
L’isolotto, di importanza strategica perché di fronte alla fronte del Danubio (a 35 chilometri di distanza appena) e al largo di Odessa, è stato recuperato dalle forze ucraine la settimana scorsa. Mosca ha tradotto la ritirata in “un gesto di buona volontà” per impedire a Kiev “speculazioni” sulla questione alimentare. Lo sblocco delle esportazioni, ancora da concretizzare in fase operativa, promette di far partire milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti ucraini e soprattutto di permettere di convogliare verso i terminal fluviali il nuovo raccolto. In merito, si terranno domani a Istanbul i negoziati sullo sblocco delle esportazioni via mare del grano ucraino fra delegazioni militari di Mosca e Kiev, con la mediazione di Ankara e di rappresentanti dell’Onu, ha reso noto il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar.

A metà del mese scorso era stata istituito un canale di comunicazione fra generali di Russia, Ucraina e Turchia allo scopo di coordinare le esportazioni di grano ucraino. In seguito, Akar ha parlato con Sergei Shoigu e poi con Aleksei Reznikov e una delegazione militare turca ha in seguito incontrato una delegazione russa e poi una ucraina. Secondo quanto rende noto il Cremlino, Putin e Erdogan “hanno discusso della situazione intorno all’Ucraina, inclusa la garanzia della sicurezza della navigazione nel Mar Nero e delle esportazioni di grano”. La telefonata è avvenuta nel corso del 138esimo giorno di guerra, in cui l’esercito di Kiev sta continuando con la controffensiva a sud. A Kharkiv un bombardamento condotto dall’esercito di Mosca ha causato la morte di 6 persone e il ferimento di altre 16. Secondo quanto reso noto stamani su Telegram dal vice capo dell’ufficio del presidente Kyrylo Tymoshenko, ripreso da Ukrinform, il bilancio iniziale era di 3 morti e 16 feriti: “Preliminarmente si sa di 16 feriti e 3 morti. Le informazioni vengono aggiornate, i servizi di emergenza stanno lavorando sul posto”, ha dichiarato per poi precisare che la città è stata attaccata da un missile, mentre altri 10 razzi hanno colpito le zone residenziali. Stando ai dati diffusi da Tymoshenko, è possibile che i russi abbiano utilizzato missili antiaerei Smerch.

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