Etna, il gigante inquieto: tremori, cenere e segnali da decifrare

L’attività del vulcano più attivo d’Europa non accenna a placarsi. Tra cenere, tremori e anomalie infrasoniche, gli esperti monitorano un equilibrio instabile che potrebbe mutare da un momento all’altro.

vulcano-etna

L’Etna continua a parlare, e lo fa con la voce profonda del suo cratere di sud-est. L’attività stromboliana, seppur a intensità variabile, non si è mai fermata. Le emissioni di cenere, deboli e sporadiche, si disperdono rapidamente nell’atmosfera, ma il loro significato va ben oltre la visibilità. È l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) a segnalare il persistere di un’attività che, pur non esplosiva, mantiene alta l’attenzione degli scienziati.

Tremori ad alta intensità: il cuore del vulcano pulsa forte

Parallelamente, prosegue l’attività effusiva, con colate laviche che si insinuano lungo i fianchi del vulcano. Ma è il quadro sismico a destare maggiore interesse. L’ampiezza media del tremore vulcanico, pur soggetta a oscillazioni significative, resta stabilmente su valori elevati. Un dato che, secondo gli esperti, indica una forte energia interna, ancora in fase di rilascio.

Il centro delle sorgenti del tremore è localizzato nell’area del cratere di sud-est, tra i 2.900 e i 3.000 metri di quota. Un dettaglio tecnico che, per chi osserva il vulcano da vicino, rappresenta una mappa di tensioni sotterranee in continua evoluzione.

Infrasuoni intermittenti: segnali da interpretare

A complicare ulteriormente il quadro, si aggiunge l’attività infrasonica. Negli ultimi giorni, secondo quanto riferisce l’INGV, il suo andamento è stato discontinuo. Un comportamento che potrebbe indicare variazioni nella pressione interna o modifiche nella geometria delle bocche eruttive.

Questi segnali, spesso impercettibili all’orecchio umano, sono fondamentali per anticipare eventuali cambiamenti nel comportamento del vulcano. Ma al momento, non si registrano elementi che facciano pensare a un’imminente escalation.

Un equilibrio instabile: tra sorveglianza e imprevedibilità

L’Etna resta sotto stretta osservazione. La sua attività, pur non esplosiva, è tutt’altro che trascurabile. Ogni emissione, ogni tremore, ogni variazione infrasonica è un tassello di un mosaico complesso, che gli scienziati cercano di decifrare giorno dopo giorno.

Il vulcano non minaccia direttamente le popolazioni circostanti, ma la sua imprevedibilità impone cautela. L’Etna è un gigante che respira, pulsa, comunica. E ogni suo segnale è un invito a non abbassare la guardia.