Economia

Euro digitale, tra promesse e timori: la battaglia per il futuro del denaro in Europa

Un’audizione congiunta senza precedenti al Parlamento europeo ha acceso i riflettori su uno dei progetti più controversi e strategici dell’Unione: l’euro digitale. La Banca centrale europea (Bce) e la Commissione europea hanno scelto la strada delle rassicurazioni, ma il dibattito resta incandescente.

Preservare il contante, non abolirlo

“L’euro digitale serve a preservare il ruolo del contante, non a farlo sparire.” È questo il messaggio che Valdis Dombrovskis, commissario europeo all’Economia, e Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Bce, hanno ribadito con forza davanti agli eurodeputati. Il nuovo strumento, assicurano, non sarà né programmabile né utilizzabile per il controllo sociale. “Non potrà essere usato solo per uno scopo, né la Bce potrà bloccarne l’uso ai singoli cittadini. L’utilizzo sarà sempre volontario”, ha sottolineato Dombrovskis.

Cosa cambia davvero

Cipollone ha chiarito che l’euro digitale non sarà programmabile, ma consentirà pagamenti condizionali, come il pagamento di un biglietto ferroviario solo se il treno arriva in orario. “Pensiamo di poter fare meglio rispetto agli attuali sistemi: tra due mesi presenteremo un rapporto con 70 casi d’uso di questa funzionalità”, ha annunciato.

Sul fronte privacy, la Bce promette garanzie avanzate: “Vedremo solo un codice, un ammontare e un altro codice. L’identità delle parti resterà invisibile. E saranno possibili pagamenti offline, visibili solo a pagatore e pagato”, ha assicurato Cipollone.

L’ombra americana e la sfida delle Stablecoin

Il dibattito europeo si svolge mentre gli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Trump, hanno vietato alla Federal Reserve di sviluppare una Central Bank Digital Currency (CBDC), preferendo puntare sulle Stablecoin ancorate al dollaro. Una scelta che, secondo la Bce, rischia di minare la sovranità monetaria europea. “Il percorso Usa potrebbe portare a una valuta digitale ‘ibrida’, in cui il signoraggio finisce nelle mani dei privati emittenti di Stablecoin, non del pubblico”, ha avvertito Cipollone.

Un mercato che cambia

I dati sono eloquenti: nell’Eurozona, il contante nei pagamenti quotidiani è crollato dal 68% nel 2019 al 40% nel 2024 in termini di volumi, e dal 40% al 24% in valore. “Se non creiamo un equivalente digitale, il ruolo del contante si ridurrà drasticamente e non assolveremo la nostra responsabilità verso il pubblico”, ha ammonito Cipollone. Ogni calo del contante, infatti, favorisce gli operatori di pagamento statunitensi e aumenta le commissioni pagate dagli europei.

Resta aperta la questione dei limiti alla detenzione dell’euro digitale, pensati per evitare fughe di capitali dalle banche. La Commissione propone che sia la Bce a fissarli, ma non è escluso che anche gli Stati membri vogliano un ruolo, come già avviene per i limiti ai pagamenti in contante.

Una corsa contro il tempo

Il percorso legislativo europeo, però, procede a rilento rispetto alle aspettative della Bce, che puntava a chiudere entro l’autunno. Intanto, la presidente della Commissione affari economici del Parlamento Ue, Aurore Lalucq, denuncia: “I parlamentari, pur essendo colegislatori, non sanno assolutamente nulla” delle nuove salvaguardie sulle Stablecoin.

La Bce si dice pronta: “Una volta approvata la legge, ci servirà un anno e mezzo per l’infrastruttura e almeno un altro per le sperimentazioni”, ha dichiarato Cipollone. Ma il tempo stringe, e la disinformazione corre veloce. “Serviranno pazienza e lavoro di comunicazione e ‘debunking’. Dobbiamo insistere e spingere la realtà”, ha concluso Dombrovskis.

Verso il futuro

L’euro digitale si candida a diventare il nuovo volto della moneta europea, tra promesse di inclusione e rischi di esclusione, tra esigenze di sovranità e pressioni di mercato. Ma la strada è ancora lunga e disseminata di interrogativi: chi controllerà davvero il futuro del denaro? E quale sarà il prezzo – in termini di libertà, privacy e potere – che l’Europa sarà disposta a pagare?

Pubblicato da
Maurizio Balistreri