Economia

Ex Ilva, chiesti 5 miliardi al vecchio gestore mentre il Governo accelera sulla manutenzione

Il governo conferma l’avvio entro marzo di una manutenzione straordinaria sugli impianti ex Ilva per garantirne la piena operatività e scongiurare chiusure, mentre prepara un’azione risarcitoria da 5 miliardi contro ArcelorMittal.

Piano tecnico e impegni su occupazione e siti

Il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso ha chiarito in Aula che i commissari straordinari hanno già attivato un programma di interventi per restituire al futuro acquirente impianti funzionanti e con una capacità produttiva di almeno 4 milioni di tonnellate. Il cronoprogramma fissa la consegna entro marzo e punta a superare lo stato di degrado imputato all’ex gestore ArcelorMittal, contro il quale verrà avviata nei prossimi giorni un’azione risarcitoria da circa 5 miliardi di euro. Urso ha inoltre precisato che non sono previste ricadute occupazionali: a Genova resteranno operative 585 unità e 70 in formazione con salari garantiti, e le misure previste dal decreto legge del 1 dicembre tuteleranno la piena continuità lavorativa.

Obiettivo cessione e nodo giudiziario a Taranto

Le attività ripartiranno al termine della manutenzione, tenendo conto del sequestro probatorio dell’area disposto dalla procura di Taranto da oltre sette mesi. Il ministro ha ribadito che l’amministrazione straordinaria non rappresenta una soluzione di lungo periodo, perché il traguardo indicato fin dall’avvio della procedura resta la cessione a un soggetto in grado di rilanciare lo stabilimento, anche grazie alla nuova autorizzazione integrata ambientale già ottenuta. In parallelo, il governo ha informato gli operatori partecipanti alla gara internazionale della disponibilità a valutare, se necessario, il supporto di un soggetto pubblico nel rispetto della normativa europea, al fine di garantire la continuità produttiva e sostenere il percorso di decarbonizzazione fissato dal bando.

Decarbonizzazione, rifornimenti energetici e nuove aree industriali

Urso ha confermato che il piano industriale in gara resta invariato, con il vincolo alla decarbonizzazione da conseguire nei tempi più brevi possibili. Sul versante energetico non è considerata praticabile la nave rigassificatrice, a causa delle opposizioni degli enti locali: il governo sta quindi lavorando a un’alternativa di rifornimento terrestre di gas economicamente sostenibile. Contestualmente si stanno predisponendo le condizioni per avviare interventi di nuova industrializzazione nelle aree liberate dalle attività siderurgiche a Taranto e Genova. In Liguria, ha aggiunto il ministro, non sono previste chiusure né ulteriori ricorsi alla cassa integrazione, con il rilancio produttivo legato ai lavori di manutenzione e revamping dei due altoforni disponibili.

Pubblicato da
Redazione