Ex Ilva, è bufera sul nuovo piano industriale di ArcelorMittal

Ex Ilva, è bufera sul nuovo piano industriale di ArcelorMittal
5 giugno 2020

Riesplode il caso dell’ex Ilva di Taranto, dopo che il gigante siderurgico indoeuropeo ArcelorMittal ha inviato il nuovo piano industriale al governo. Una trasmissione “telematica”, secondo fonti vicine alla questione, effettuata direttamente dalla sede di Londra e in assenza di contatti tra le parti. Sui contenuti di questo piano e la sua mancata trasmissione ai lavoratori è scattato l’allarme e la protesta dei sindacati. Con un comunicato, il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli parla di “esuberi dichiarati intorno alle 3.300 unità” già nel 2020 e una produzione “che si assesterebbe intorno ai 6 milioni di tonnellate annue. ArcelorMittal avrebbe fatto presente che lo scenario, rispetto all’accordo di marzo, è profondamente cambiato a causa del lockdown”. Cifre “non accettabili”, avverte il sindacalista, inoltre “come sempre siamo gli ultimi a conoscere i contenuti dei piani industriali”, che secondo Bentivogli sono stati trasmessi ai ministeri dell’Economia, dello Sviluppo economico e del Lavoro.

Non meno dura la dichiarazione di Rocco Palombella, segretario generale Uilm, che cita ricostruzioni secondo cui gli esuberi totali sarebbero 4mila. “In queste ore si stanno vivendo momenti di alta tensione in tutti gli stabilimenti”. Ed è “inaccettabile che migliaia di lavoratori e intere comunità” restino sospesi a notizie di stampa non confermate con “piani industriali secretati”. “Negli stabilimenti la situazione sta diventando esplosiva per una gestione inadeguata messa in atto dall`azienda”, avverte Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil. “È inaccettabile qualunque soluzione che smentisca l`accordo che abbiamo fatto che prevedeva zero esuberi”. Tutte e tre le sigle chiedono una immediata convocazione al governo. Intanto da lunedì i commissari straordinari si recheranno agli impianti per iniziare 3 giorni di sopralluoghi. Avrebbero dovuto iniziare lo scorso primo giugno, ma ai commissari non è stato consentito l’accesso, dato che a causa del “ponte” non c’era personale in grado di assisterli.

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Da contratto questi sopralluoghi devono avvenire con un preavviso di 5 giorni e così si è poi concordato il primo lunedì utile, l’8 giugno, secondo una fonte vicina alla questione. A sollecitare l’ispezione sono stati anche gli esposti dei sindacati, che hanno parlato di uno stato di abbandono degli impianti. Assieme ai tre commissari dovrebbe esserci almeno un dirigente dell’ex Ilva, con cui potrebbe esserci un primo scambio di pareri sul nuovo piano. Al momento invece non sono previsti incontri tra tutte le parti coinvolte.

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