Oscar Piastri incanta il circuito di Zandvoort e si prende il Gran Premio d’Olanda 2025 con una prestazione perfetta, siglando il primo Grand Chelem della sua carriera: pole position, giro veloce e gara dominata dall’inizio alla fine. L’australiano della McLaren, con una guida impeccabile, rafforza la sua leadership nel Mondiale e si candida con forza al titolo, in una stagione che lo vede sempre più protagonista. Ma la giornata olandese, tra incidenti, ritiri eccellenti e sorprese, racconta molto di più: una Formula 1 imprevedibile, dove emergono nuovi talenti e crollano certezze consolidate.
La gara si apre con Piastri che scatta dalla pole, mantenendo la testa con autorità davanti a Max Verstappen, idolo di casa, e a un gruppo compatto guidato dal sorprendente Isack Hadjar della Racing Bulls. Il ritmo dell’australiano è insostenibile: giro dopo giro, la McLaren numero 81 allunga, senza mai mostrare segni di cedimento. Già al decimo giro, la sensazione è chiara: la vittoria è un affare privato di Piastri. Verstappen, acclamato da migliaia di tifosi orange, si limita a difendere la seconda posizione, incapace di tenere il passo del leader.
La corsa prende una piega drammatica poco oltre la metà. Lewis Hamilton, in lotta per i punti, perde il controllo della sua Ferrari alla curva Hugenholtzbocht, finendo contro le barriere dopo un errore che lui stesso definisce “insolito”. La safety car entra in pista, congelando le posizioni e costringendo i team a rimescolare le strategie.
Ma il caos non finisce qui: alla ripartenza, Charles Leclerc viene centrato da Kimi Antonelli, che tenta un sorpasso azzardato. La Ferrari del monegasco, danneggiata irreparabilmente, si ferma nelle vie di fuga, segnando una giornata nera per Maranello. Antonelli, penalizzato due volte per l’incidente e per un’infrazione nella pit lane, chiude fuori dai punti in quattordicesima posizione.
Dietro il duello al vertice, emerge la sorpresa di giornata: Isack Hadjar. Il giovane francese della Racing Bulls, classe 2004, approfitta dei ritiri eccellenti e corre una gara matura, senza errori. “È una sensazione surreale,” dichiara al parco chiuso, visibilmente emozionato. “Mantenere il quarto posto era già incredibile, poi il problema di Norris mi ha aperto la strada.” Il suo terzo posto è storico: primo podio in carriera e gioia incontenibile per la scuderia di Faenza.
La McLaren gestisce la gara con precisione chirurgica: pit-stop perfetti e una strategia che non lascia scampo agli avversari. Anche il ritiro di Lando Norris, fermato da un problema meccanico, non scalfisce il dominio di Piastri, che chiude con il giro veloce e il Grand Chelem, un risultato che alla McLaren mancava dal 1991. “Ho controllato la gara quando serviva,” racconta Piastri. “Non ho fatto nulla di speciale, solo cercato di migliorare ovunque. Il team è stato magnifico.”
Per la Ferrari, invece, è un weekend da dimenticare. Frederic Vasseur, team principal, non nasconde la delusione: “Un pessimo venerdì ci ha messo in difficoltà, ma oggi avevamo il passo per il podio. L’errore di Lewis e l’incidente di Charles ci hanno penalizzato.” Il focus è già su Monza, dove la Rossa spera di riscattarsi davanti al pubblico di casa.
Con questa vittoria, Piastri consolida il primato in classifica piloti con 309 punti, davanti a Norris (275) e Verstappen (205). Leclerc e Hamilton, rispettivamente quinto (151) e sesto (109), vedono sfumare le loro ambizioni iridate. Nei costruttori, McLaren domina con 584 punti, seguita da Ferrari (260) e Mercedes (248).
La Formula 1 non si ferma: dal 4 al 7 settembre, l’Autodromo di Monza ospiterà il Gran Premio d’Italia, sedicesima tappa del Mondiale. Un appuntamento cruciale, dove Piastri cercherà di consolidare il suo sogno iridato, la Ferrari di risollevarsi e Hadjar di confermare il suo talento.
La vittoria di Piastri a Zandvoort non è solo un trionfo personale, ma un segnale chiaro: l’australiano è una forza inarrestabile in questa stagione. Tuttavia, la gara olandese ha messo in luce l’imprevedibilità della Formula 1: ritiri eccellenti, talenti emergenti come Hadjar e strategie che possono cambiare tutto in un istante. Monza sarà il prossimo banco di prova: chi saprà cogliere l’attimo?