Le operazioni di recupero del veliero Bayesian, affondato lo scorso anno nelle acque di Porticello durante una violenta tempesta, sono state temporaneamente sospese dopo un tragico incidente che ha causato la morte di un sommozzatore olandese.
Robcornelis Maria Huijben Uiben, 39 anni, ha perso la vita mentre lavorava sul relitto adagiato a 49 metri di profondità, portando a otto il totale delle vittime legate al naufragio del lussuoso yacht.
Secondo le prime indagini condotte dalla Procura di Termini Imerese, l’incidente è avvenuto mentre il sub e un collega stavano cercando di tagliare il boma del veliero utilizzando una fiamma ossidrica. Durante questa operazione si sarebbe verificata un’esplosione, probabilmente causata da una bolla di idrogeno, che ha provocato il distacco di un pezzo di metallo che ha colpito mortalmente Uiben.
Al momento dell’incidente, il sommozzatore era collegato tramite videocamera a una sala controllo allestita su chiatte ormeggiate nelle vicinanze. Un tecnico presente ha riferito che erano in comunicazione quando improvvisamente il collegamento si è interrotto, non permettendo più di vedere né sentire nulla.
Dell’accaduto si occuperà il pm Raffaele Cammarano, lo stesso magistrato che sta conducendo le indagini sul naufragio del Bayesian avvenuto il 19 agosto 2024. L’area è stata posta sotto sequestro e il corpo della vittima è stato trasferito all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, dove nelle prossime ore verrà eseguita l’autopsia.
Marcus Cave, direttore della Tmc Marine, società incaricata del recupero, ha comunicato all’Ansa che i lavori sono stati sospesi per consentire il completamento delle indagini e in segno di lutto per la morte del sommozzatore. Non è ancora stato stabilito quando potranno riprendere le operazioni.
Le operazioni per riportare a galla il Bayesian erano iniziate solo lo scorso fine settimana. Solo ieri era arrivata sul luogo del naufragio la Hebo Lift 10, una delle gru marittime più potenti d’Europa, partita da Rotterdam e approdata a Termini Imerese sabato scorso. Questo pontone galleggiante da 5.695 tonnellate di stazza lorda si era affiancato alla Hebo Lift 2, già ancorata nella zona del relitto da alcuni giorni.
Il progetto di recupero, che secondo le previsioni avrebbe dovuto concludersi entro la fine del mese, subirà ora inevitabili ritardi. L’analisi dell’imbarcazione è considerata fondamentale per gli inquirenti al fine di chiarire le cause del naufragio, ancora avvolte nel mistero.
Il Bayesian, yacht di proprietà del magnate inglese Mark Lynch, affondò nelle acque di Porticello durante una violenta tempesta il 19 agosto 2024. Nel disastro persero la vita sette persone: lo stesso Lynch, sua figlia Hannah, Jonathan Bloomer e la moglie Judy, Chris Morvillo e la moglie Neda, e Thomas Recaldo, cuoco di bordo. Altre 15 persone riuscirono a mettersi in salvo.
Nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo, sono iscritti tre componenti dell’equipaggio: il comandante neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio Matthew Griffith, che era di guardia in plancia la notte della tempesta.
Gli inquirenti stanno cercando di stabilire se l’affondamento sia stato causato da una catena di errori umani, come ipotizzato inizialmente dalla Procura, o se esistano altre possibili piste da seguire. Il recupero del relitto potrebbe fornire risposte decisive per chiarire finalmente le cause di questa tragedia che ha scosso profondamente la comunità locale e internazionale.