Favino: racconto l’uomo Buscetta con le sue fragilità

23 maggio 2019

Pierfrancesco Favino, protagonista di “Il Traditore” di Marco Bellocchio, unico film italiano in concorso per la Palma d’oro, da Cannes racconta come ha lavorato sul suo personaggio del boss Tommaso Buscetta, rappresentandone anche le fragilità. “E’ stato un lavoro lungo e affascinante, molto accurato. Mi è quasi dispiaciuto doverlo abbandonare dopo aver finito il film, perché quando inizi a scavare scopri anche cose che non hanno solo a che fare con Buscetta” ha detto.

“Il punto di partenza è stato: io so cose che Buscetta vuole che io sappia di lui, perché si è costruito da solo la sua memoria storica. Quindi cosa non vorrebbe che sapessimo su di lui Tommaso Buscetta? E da lì ho iniziato una sorta di indagine personale, da cronista, cercando anche altre fonti, e questo ha aperto tantissime porte. Poi c’è la libertà dell’interprete di intuire delle cose anche dai piccoli dettagli: dalla vanità, dall’ossessione per il cambio delle fattezze, dal non voler invecchiare, dal volere donne giovani al suo fianco, tutto quello che andava anche un po’ in contrasto con quello che diceva. E questo contrasto, secondo me, visivamente c’è tanto nel film. Nel film – ha concluso Favino – c’è tanto dell’uomo Buscetta, anche delle sue fragilità”.

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