Fecondazione assistita, in calo le gravidanze gemellari

4 aprile 2019

Tra i timori delle coppie che hanno la necessità di rivolgersi ad un centro per la fecondazione assistita vi è anche quello di incorrere in una gravidanza gemellare e nelle complicanze che questo determina. Luciana de Lauretis, responsabile del Centro per la fertilità dell’ICCS, spiega perché dal punto di vista medico è un dovere perseguire, nel percorso di fecondazione assistita, la riduzione delle gravidanze gemellari. Per ridurre questo rischio, senza influire sulle possibilità di buon esisto delle procedure, nel Centro per la fertilità degli Istituti Clinici Città Studi è stata raggiunta una metodologia che punta alla riduzione del numero degli embrioni trasferiti in utero nel ciclo di trattamento.

Seguendo questa metodologia, e conquistando su di essa esperienza preziosa, gli ICCS sono riusciti a raggiungere una serie di risultati particolarmente importanti. Nel centro si è passati infatti da un 7% di parti gemellari registrati nel 2017, a una percentuale del 2018 del 4 per cento sui cicli a fresco e a un 3 per cento su cicli da cellule congelate a fronte di una media nazionale del 17 per cento. Si tratta di un dato che viene indicato da più parti come parametro per la valutazione qualitativa del lavoro dei centri; e che classifica quindi gli Istituti Clinici Città Studi come struttura di eccellenza in Italia per la fecondazione assistita.

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