La conferma arriva dopo settimane di valutazioni, ma soprattutto dopo il sostegno esplicito del paddock e dei piloti. Charles Leclerc, legato a Vasseur dai tempi della Formula 2, non ha mai nascosto la sua fiducia: “Amo questo team e credo in lui, c’è un rapporto di totale trasparenza”. Anche Lewis Hamilton, in arrivo nel 2026, ha spinto per la riconferma: “È la persona giusta per riportarci in cima”.
La sfida del 2026: una rivoluzione da gestire
Il rinnovo non è solo un atto di fiducia, ma una scommessa strategica. Dal 2026, la Formula 1 cambierà volto: motori ibridi al 50%, aerodinamica rivoluzionata, vetture più corte e agili. Ricominciare da zero con un nuovo team principal sarebbe stato un rischio, soprattutto dopo che Vasseur ha imposto un metodo basato sulla coesione e la pianificazione a lungo termine.
“Sono grato alla Ferrari per la fiducia che continua a riporre in me. Questo rinnovo non è solo una conferma, ma una sfida a continuare a progredire, a rimanere concentrati e a dare il massimo” ha detto Vasseur.
La lezione della storia: la continuità paga
La scelta di Maranello ricorda i cicli vincenti del passato. Jean Todt, arrivato nel 1993, ottenne il primo titolo solo nel 1999, ma poi dominò per un decennio. Al contrario, l’instabilità gestionale degli ultimi 20 anni – sei cambi al vertice, nessun titolo – ha allontanato la Rossa dalla gloria.
Vasseur, con il suo pragmatismo, sembra aver imparato la lezione: “Questo rinnovo non è una semplice conferma, ma una sfida a progredire. Sappiamo cosa ci aspetta”. La domanda ora è: basterà la stabilità per spezzare il digiuno più lungo della storia Ferrari?