Festival del lavoro a Palermo, ma il lavoro manca

Festival del lavoro a Palermo, ma il lavoro manca
26 giugno 2015

Si terrà a Palermo il Festival del Lavoro nei giorni che vanno dal 25 al 27 giugno. La scelta del luogo non è casuale, come viene spiegato dal presidente dell’Ordine nazionale dei consulenti del lavoro Marina Calderone. Scelta dettata dal percorso storico e culturale della città che fortemente ha condizionato il mercato del lavoro, città ancora più provata oggi dalle vicende inerenti l’integrazione degli immigrati. La situazione lavorativa in Sicilia resta alquanto pesante, a dirlo è una ricerca messa nero su bianco dalla “Fondazione studi dell’Ordine nazionale dei consulenti del lavoro” che nel report “Il lavoro nel 2015” evidenzia tale stato. Il tasso di disoccupazione sull’isola, infatti, sarebbe aumentato nello scorso anno e, sempre secondo gli studi di settore, dovrebbe aumentare ancora nel corso del 2015. Non si tratta certo di una notizia rincuorante, soprattutto in riferimento al fatto che stanno prendendo forma gli effetti del Jobs Act varato dal Governo. Grazie a questo potrebbero essere ben 150 mila i contratti agevolati in tutta la penisola, ma le criticità della Sicilia continuano a preoccupare.

Questo dimostra come tali provvedimenti, evidentemente, non siano sufficienti ad arginare una condizione storica, come quella dell’isola, resa ancora più aspra dalla crisi. In concreto si sta parlando soprattutto della condizione di moltissimi giovani che non riescono a trovare la possibilità di mettere su famiglia e di acquistare una casa. Molto deve essere ancora fatto, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di accedere ai mutui agevolati (vai a http://www.calcoloratamutuo.org/guida/mutui-agevolati per maggiori info). Logicamente chi non ha la possibilità di offrire garanzie, quindi un lavoro a tempo indeterminato, ha ben poco da sperare. Ma allora a cosa serve il Jobs Act se la situazione resta questa e, anzi, è destinata a peggiorare? A guardare bene gli effetti del provvedimento, si evince che sta servendo più che altro a consolidare i posti di lavoro che già sono stati creati, ma che ben poco influisce sulla creazione di nuovi. Servono quindi a ben poco gli sgravi fiscali alle aziende, specchietto per allodole che edulcorano i primi mesi di lavoro, ma che poi non trovano conferma nel tempo. Intanto i dati restano allarmanti, non rimane che aspettare e vedere cosa, nel corso del tempo, e soprattutto dopo il Festival del Lavoro, potrà cambiare.

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