FESTIVAL DI SANREMO | La Rai lo denuncia e lo porta in Tribunale: “Uso ingannevole del marchio”

Sanremo - (video) - IlFogliettone.it
È già guerra per l’assegnazione del Festiva di Sanremo che rischia di essere spostato in un’altra città dal prossimo anno
Il Festival di Sanremo, simbolo della musica italiana e appuntamento fisso per milioni di spettatori, è diventato terreno di scontro tra la Rai e il Comune della celebre città ligure. Dopo la pubblicazione del bando per l’assegnazione delle prossime edizioni della manifestazione, il clima si è fatto sempre più teso. Al centro del dibattito non ci sono solo questioni logistiche e organizzative, ma una più profonda disputa sulla titolarità del format e sull’uso dei marchi legati alla kermesse.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, la Rai ha ufficialmente diffidato il Comune di Sanremo dal concedere in licenza i marchi del Festival ad altri soggetti televisivi. L’azienda di Viale Mazzini rivendica con forza la propria titolarità sul format della manifestazione, sostenendo che solo la TV di Stato può produrre e trasmettere un evento che mantenga la continuità con la storica formula sanremese.
Alla base della diffida c’è la convinzione, sostenuta anche dopo la sentenza del Tar che ha annullato l’assegnazione diretta della kermesse, che la Rai sia la legittima detentrice del format televisivo del Festival. Per l’emittente pubblica, il Festival non è solo un evento musicale ma un prodotto culturale e televisivo riconoscibile, costruito negli anni attraverso un linguaggio narrativo e visivo specifico, che le conferirebbe un diritto d’autore.
La preoccupazione della Rai è che un eventuale operatore televisivo concorrente, aggiudicandosi la gara, possa proporre un format troppo simile a quello tradizionalmente trasmesso dalla TV di Stato. In tal caso, si configurerebbe una violazione dei diritti d’autore, in quanto l’essenza stessa della manifestazione – la struttura, la conduzione, il modo di presentare le canzoni – sarebbe un’esclusiva creativa maturata e custodita dalla Rai negli anni.
Uso improprio del marchio Festival
Un altro fronte critico riguarda l’uso del nome e del marchio “Festival di Sanremo”. Qualora il nuovo operatore proponesse un format radicalmente diverso, pur continuando a utilizzare i marchi storici della manifestazione, si verificherebbe secondo la Rai un’ipotesi di uso ingannevole. Il rischio, in questo scenario, sarebbe quello di creare confusione nel pubblico, che potrebbe credere di assistere al “vero” Sanremo, quando in realtà si troverebbe di fronte a un prodotto del tutto differente.
Il Comune di Sanremo, da parte sua, si è ritrovato in una posizione delicata. Dopo la bocciatura dell’assegnazione diretta, l’amministrazione ha dovuto procedere con la pubblicazione di un bando pubblico. Una mossa necessaria dal punto di vista legale, ma che ha aperto un conflitto frontale con la Rai, che vede ora messo in discussione il suo storico legame esclusivo con la manifestazione.

Il futuro del Festival in bilico
Il rischio concreto è che la disputa possa compromettere il futuro stesso del Festival per come lo conosciamo. Se il format dovesse passare a un’altra emittente o essere modificato sostanzialmente, l’identità del Festival potrebbe subire un cambiamento profondo. La Rai, d’altro canto, non sembra intenzionata a cedere facilmente un prodotto che rappresenta uno dei suoi fiori all’occhiello.
Mentre le trattative e le tensioni proseguono, resta l’incertezza su come si concluderà la partita. L’interesse generale dovrebbe essere quello di tutelare il valore culturale e popolare del Festival di Sanremo, patrimonio non solo televisivo ma collettivo. Se si troverà una mediazione tra i soggetti coinvolti o se si assisterà a una rottura definitiva, lo diranno i prossimi mesi. Intanto, il sipario su Sanremo 2026 non si è ancora alzato.