Forza Italia, è guerra nel partito in Sicilia. I big chiedono la testa di Gibiino

Forza Italia, è guerra nel partito in Sicilia. I big chiedono la testa di Gibiino
19 settembre 2015

“Senza volere entrare nelle questioni politiche di livello nazionale, che certamente condizionano i fatti di politica regionale, la gestione di Forza Italia in Sicilia è ad oggi oggettivamente inesistente”. Va giù duro il senatore azzurro Francesco Scoma che chiede la testa del coordinatore di Fi in Sicilia, Vincenzo Gibiino “purtroppo abituato a correre negli autodromi ma non in politica”. Per Scoma, il suo coordinatore regionale “non è riuscito nella sua opaca gestione ad interrompere il trend discendente di consensi del partito”. Per essere più chiaro, “è mancato tutto: dalle più elementari forme di organizzazione della struttura partitica, al coinvolgimento di quanti con un supplemento di fiducia avrebbero voluto partecipare a una ricostituzione dei gruppi dirigenti del partito sul territorio, alla assolutamente insufficiente gestione dei gruppi parlamentari all’Ars – aggiunge – tutti variamente riconducibili a Forza Italia”.

Il senatore, di certo, è consapevole che FI in Sicilia rischia di sciogliersi come neve al sole ed avverte: “Se non saranno da subito adottate scelte drastiche le prossime elezioni vedranno risultati grotteschi per quel che è stato, negli ultimi 20 anni, il più grande partito in Sicilia”. A mettere il carico, pensa la sua compagna di partito, Stefania Prestigiacomo, che dà “ragione” a Scoma “quando afferma che è grave che proprio nella regione che ha rappresentato il granaio di voti per forza Italia negli ultimi 20 anni, il partito sembra addormentato”. Quindi, “è urgente più che mai che i vertici nazionali se ne facciano carico”.

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