Finlandia aderisce alla Nato e Putin risponde col “Distretto Militare Leningrado” al confine
Il presidente russo: “Sono stato ingenuo con l’Occidente”. E rimarca che non ha nessun interesse a entrare in guerra con l’Alleanza atlantica
Il presidente russo Vladimir Putin getta benzina sul fuoco delle relazioni internazionali annunciando la creazione del “distretto militare di Leningrado” in prossimità del confine con la Finlandia. La mossa è stata giustificata – a suo dire – dall’adesione della Finlandia alla Nato, un passo che, secondo Putin, porterà a crescenti tensioni tra i due Paesi. In un’intervista a Rossiya-1, il presidente russo ha affermato che sebbene non ci siano state dispute con la Finlandia in passato, l’adesione al Patto Atlantico causerà grattacapi. Ha dichiarato anche che la Finlandia potrebbe affrontare problemi con la Russia dopo questo cambiamento nell’allineamento geopolitico.
L’Occidente “ha trascinato” Helsinki nell’Alleanza, ha detto il capo del Cremlino, annunciando un’ulteriore militarizzazione degli oltre 1.300 chilometri di confine che condivide con il Paese scandinavo. “Non ci saranno problemi, perché noi creeremo un distretto militare di Leningrado e concentreremo una certa quantità di unità militari”, ha aggiunto. La Finlandia è diventata il 31esimo membro della Nato quando ha aderito ad aprile, raddoppiando la frontiera diretta dell’alleanza di sicurezza con la Russia. Intanto, Helsinki, domani firmerà con gli Stati Uniti un accordo per permettere loro un maggiore accesso alle zone di confine. Il governo finlandese ha già dichiarato che avrebbe speso circa 143 milioni di dollari per costruire recinzioni barriera lungo il confine orientale di 830 miglia della Finlandia con la Russia, che avevano poche protezioni di sicurezza.
Dall’altro fronte, cantieri aperti per la ristrutturazione del distretto militare di Leningrado, decretata lo scorso 8 ottobre, e che prevede il dispiegamento di militari e un incremento della militarizzazione della frontiera russa con la Finlandia. Putin risponde frattanto al presidente americano, Joe Biden, il quale sa bene che “la Russia non ha ragione né interesse, a livello geopolitico, economico o militare, di combattere con Paesi della Nato”. Il presidente russo liquida così come “totali sciocchezze” le parole con cui l’omologo statunitense ha avvisato del rischio che Putin, se non fermato in Ucraina, possa attaccare un Paese della Nato. “Noi non abbiamo rivendicazioni territoriali, né desiderio di rovinare le nostre relazioni con i Paesi della Nato” ha puntellato il capo del Cremlino.
Avendo ufficializzato la sua candidatura per un quinto mandato presidenziale, Putin ha ricevuto il pieno sostegno dal suo partito, Russia Unita. Dmitry Medvedev, a capo del partito, ha esortato a garantire un’elezione senza intoppi, promettendo di “fermare qualsiasi tentativo di influenzare il corso della campagna elettorale dall’esterno”. “Dobbiamo mobilitare tutti gli attivisti, tutti i sostenitori per evitare qualsiasi disturbo durante la campagna elettorale – ha aggiunto Medvedev – dobbiamo fermare qualsiasi tentativo di influenzare il corso della campagna dall’esterno, di organizzare provocazioni, di diffondere informazioni false e dannose o di violare l’ordine pubblico”. Putin è già stato eletto presidente quattro volte: nel 2000, 2004, 2012 e 2018; la possibilità di ricandidarsi è stata resa possibile dalla recente adozione di speciali emendamenti alla Costituzione. Le elezioni dureranno tre giorni, secondo quanto stabilito dalla Commissione elettorale centrale: dal 15 al 17 marzo.