Firme false dei Cinquestelle, dopo la deputata La Rocca si sospende il collega Ciaccio

Firme false dei Cinquestelle, dopo la deputata La Rocca si sospende il collega Ciaccio
20 novembre 2016

Dopo Claudia La Rocca si sospende dal Movimento 5stelle un altro deputato regionale, si tratta di Giorgio Ciaccio. Il parlamentare lo ha comunicato con una mail, come richiesto da Grillo nel post sul blog con il quale ha invitato a sospendersi dal movimento chi dovesse ricevere l’avviso di garanzia dalla Procura di Palermo che indaga sulle firme ricopiate e falsificate di chi aveva sottoscritto la lista per le comunali del 2012. Ciaccio fa parte della commissione regionale Antimafia e in passato è stato segretario in commissione Bilancio all’Assemblea regionale siciliana, dove ha lavorato in stretto contatto proprio con la collega Claudia La Rocca, che si è autosospesa dal M5s dopo avere deciso di collaborare con i magistrati ai quali ha confermato che le firme furono ricopiate. Da alcune settimane Ciaccio sta affrontando questioni di natura personale. “Un uomo fa quello che deve – nonostante le conseguenze personali, nonostante gli ostacoli e i pericoli e le pressioni – e questo è la base di tutta la moralità umana”.

Lo scrive sul suo profilo Facebook, il deputato regionale Giorgio Ciaccio, citando Winston Churchill, che si è auto-sospeso dal Movimento 5stelle per lo scandalo delle firme false per le comunali di quattro anni fa a Palermo, su cui indaga la Procura. Alessandro Di Battista continua a ripetere che “non facciamo sconti a nessuno, valutiamo chi sono gli indagati e chiederemo loro di auto sospendersi”. Intanto, la deputata regionale grillina, La Rocca, ha deciso di rompere il silenzio e di affidare a un post su Facebook alcune considerazioni sulla vicenda. “Mi ero ripromessa di non scrivere nulla. Sono giorni molto difficili, ogni parola potrebbe essere sbagliata – scrive la deputata -, so che la gente da dietro una tastiera sa essere molto cattiva, so che c’è sempre qualche detrattore del Movimento pronto a strumentalizzare ogni cosa, senza nessuna oggettività e umanità. Ormai da una settimana ricevo decine e decine di messaggi di stima e incoraggiamento da amici, colleghi, conoscenti, sconosciuti, giornalisti, dirigenti, sindaci e assessori”. “Io – scrive ancora nel post – non voglio essere l’eroina, non voglio essere la protagonista, volevo solo mettere la parola fine ad una situazione che stava degenerando, tirando dentro tutto e tutti, e l’ho fatto nell’unico modo che conoscevo, la cosa che mio padre più apprezzava di me… Dicendo la verità”. “La mia scelta è stata difficile e non riesco a smettere di provare un profondo dolore. Sapevo di mettere in discussione gli ultimi 8 anni della mia vita, il mio ruolo di portavoce che ho messo al primo posto, sacrificando la mia vita privata, cercando di portare avanti il mio lavoro con serietà, impegno e passione… Ma la vita è fatta di scelte e affrontare un temporale con dignità, potersi guardare allo specchio, vale di più”. “So che è stato uno stupido errore – conclude – e mi dispiace se ho deluso qualcuno”.

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