Cronaca

Flotilla Gaza, rientrati i quattro parlamentari italiani: “Notte difficile, riportate a casa i connazionali”

Marco Croatti (in basso a sx), Arturo Scotto, Benedetta Scuderi e Annalisa Corrado

Sono rientrati in Italia i quattro parlamentari che hanno preso parte alla Global Sumud Flotilla, intercettati dalle forze israeliane mentre tentavano di raggiungere Gaza. Il senatore Marco Croatti del M5s, appena atterrato a Fiumicino, ha lanciato un appello urgente: “Siamo tremendamente preoccupati per tutti gli italiani rimasti nel centro di detenzione. Noi abbiamo passato una nottata molto difficile, bisogna ora portare a casa tutti”.

Ad accoglierlo in aeroporto il capogruppo del Senato Stefano Patuanelli, la segretaria del Pd Elly Schlein, l’esponente di Avs Angelo Bonelli e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Insieme a Croatti sono rientrati l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi. Tutti e quattro erano stati fermati dalle autorità israeliane mentre si avvicinavano alla costa della Striscia di Gaza a bordo della nave Marinette, ultima imbarcazione rimasta della flotta solidale impegnata nel tentativo di rompere il blocco navale.

Il racconto del senatore Croatti descrive ore drammatiche di detenzione. “Ci hanno portato in questi centri di detenzione, non abbiamo dormito, ci hanno identificato e schedato, ci hanno trasferiti in un altro luogo dove ci hanno fatto dichiarare di essere stati trattati bene”, ha denunciato il parlamentare pentastellato. La preoccupazione maggiore riguarda però gli altri connazionali ancora trattenuti nei centri israeliani, per i quali l’ambasciata italiana ha schierato personale consolare al porto di Ashdod per effettuare visite e richiedere la liberazione immediata.

Una notte di trasferimenti e identificazioni nei centri di detenzione

“Abbiamo passato una nottata molto complessa e difficile, anche umanamente”, ha continuato Croatti, sottolineando l’importanza di mantenere alta l’attenzione sui cittadini italiani ancora detenuti. Il senatore ha rivelato di aver visto il console e il vice ambasciatore solo la mattina della partenza, prima di salire sull’aereo. Durante la detenzione, i parlamentari sono rimasti insieme agli altri componenti della Flotilla, sottoposti a ripetute procedure di identificazione e controllo.

Il racconto dettagliato di Croatti restituisce la confusione e la tensione delle ore trascorse in custodia: “Siamo stati dentro questo centro dove ci hanno schedato, monitorato, controllato. Siamo montati su dei furgoni per andare al carcere, poi siamo stati prelevati da questi furgoni, siamo dovuti uscire, ci hanno fatto una fotografia, ci hanno rimesso su questi furgoni”. Il senatore ha precisato di essere stato con altre 22 persone, nessuna di nazionalità italiana, e di essere stato spostato più volte da un mezzo all’altro, costretto a rilasciare dichiarazioni sul proprio stato di salute prima di poter lasciare le strutture di detenzione.

Le forze israeliane hanno intercettato la nave Marinette, diretta a Gaza, nelle acque internazionali. Nelle riprese in diretta condivise sui social media si vede un’imbarcazione con soldati dell’Idf avvicinarsi alla nave. Dopo che i militari sono saliti a bordo, la trasmissione è stata interrotta bruscamente, suscitando allarme tra gli organizzatori della missione umanitaria.

Israele intercetta tutte le 42 imbarcazioni della flotta solidale

La conferma dell’intercettazione è arrivata dalla stessa Global Sumud Flotilla attraverso un post su X: “Marinette, l’ultima imbarcazione rimasta, è stata intercettata alle 10.29 ora locale, a circa 42,5 miglia nautiche da Gaza”. L’organizzazione ha denunciato che “in 38 ore, le forze navali di occupazione israeliane hanno intercettato illegalmente tutte le nostre 42 imbarcazioni”, completando così il blocco dell’intera missione che mirava a portare aiuti umanitari nella Striscia assediata.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha preso posizione sulla vicenda, considerando una violazione l’intercettazione delle barche della Flotilla in acque internazionali. “Certamente riteniamo che le leggi applicabili alle acque internazionali debbano essere rispettate”, ha dichiarato il portavoce Farhan Haq rispondendo ai giornalisti. L’Onu ha però specificato di non ritenere che la missione della Flotilla rappresenti un’escalation nella crisi di Gaza, pur riconoscendo gli sviluppi della situazione sia sul terreno che in mare.

“Ciò che stiamo cercando di fare è assicurarci che tutto venga risolto senza, in particolare, che venga arrecato alcun danno a coloro che stanno partecipando a questo atto non violento”, ha aggiunto il portavoce delle Nazioni Unite, sottolineando la natura pacifica della missione umanitaria intercettata dalle autorità israeliane.

Pubblicato da
Maurizio Balistreri