Cronaca

Flotilla verso Gaza nonostante gli avvertimenti. Tajani: “Nessun rischio per i nostri marinai”

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani mette in guardia la “Global Sumud Flotilla” in rotta verso Gaza: tentare di forzare il blocco navale israeliano “comporta delle conseguenze”. Nel contempo, i parlamentari a bordo delle imbarcazioni annunciano: “Non ci fermeremo”. Il governo italiano cerca di dipanare una crisi diplomatica e di sicurezza in divenire, confermando che la Marina militare italiana, presente nell’area per scopi umanitari, non interverrà in caso di azione israeliana, per non mettere a rischio la vita dei propri marinai e non creare uno “scontro militare” con un paese alleato.

Una missione umanitaria sul filo della legalità internazionale

“Sono preoccupato per la Global Sumud Flotilla”, ha dichiarato Tajani intervenuto a Roma all’evento “La scuola fino a prova contraria”. Il capo della diplomazia ha sottolineato il ruolo della Marina italiana, presente “solo per motivi umanitari, non con compatti militari”, per assistere in caso di avaria o malore. Tuttavia, ha avvertito: “Certamente non possiamo mettere a repentaglio la sicurezza e la vita dei nostri marinai per una iniziativa politica che noi abbiamo sconsigliato”. Tajani ha escluso in modo categorico qualsiasi possibilità di un conflitto a fuoco con Israele: “Non ci sarà mai… perché non siamo in guerra”. La posizione del governo è chiara: dissociarsi dall’iniziativa e prepararsi a un eventuale soccorso, senza oltrepassare il limite di una crisi militare.

La Flottilla prosegue nonostante gli avvertimenti

Mentre Roma parla, la Flottilla avanza. “Siamo a 200 miglia da Gaza, un risultato importante. L’obiettivo è arrivare a Gaza per aprire un corridoio umanitario permanente”. A parlare, in un video diffuso sui social, sono Annalisa Corrado e Arturo Scotto del Partito Democratico, a bordo delle imbarcazioni. Confermano la strategia: ignoreranno un eventuale “alert” della Marina italiana in acque internazionali, ritenendo illegale un blocco in quel frangente. Cederebbero, invece, di fronte a un ordine israeliano, “per evitare di mettere a rischio la sicurezza”. “Sono le regole di ingaggio pacifiche, non violente e perfettamente nel solco del diritto internazionale”, precisano, esprimendo stupore che la notizia faccia rumore solo ora.

Il countdown verso le acque contese e il rischio intercetto

Il momento della verità si avvicina. Il deputato Pd Arturo Scotto, collegato da una barca della Flottilla con Rai Radio1, ha fornito un aggiornamento operativo: “In questo momento siamo circa a 190 miglia da Gaza, realisticamente giovedì mattina saremo lì”. L’ingresso nella zona delle 150 miglie, che Israele considera propria area di intercettazione marittima, è previsto per la notte. “Quando realisticamente dovrebbe esserci l’intercetto delle autorità israeliane, abbiamo informazioni molto concrete in merito”. Sull’ipotesi di arresto avanzata dal ministro della Difesa Crosetto – definita “il minore dei mali” – Scotto replica: “Penso si tratterebbe di un arresto illegale perché compiuto in acque internazionali”. Prevede un “abbordaggio” delle imbarcazioni e assicura: “Noi ci metteremo in una posizione pacifica”.

Le reazioni politiche: mediazione italiana e accuse di acquiescenza

Il quadro politico nazionale è diviso. Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha elogiato la linea governativa: “Il governo italiano è l’unico che si sta muovendo davvero per trovare una soluzione… La nostra tradizione è cercare di risolvere i problemi e non di crearli”. Una posizione che non convince l’opposizione. I parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri e Difesa hanno tuonato contro un’eventuale “passività” di Roma: “È gravissimo che il governo si mostri di fatto acquiescente ad un’azione criminale assolutamente illegale”. Per i pentastellati, fermare la missione umanitaria sarebbe un “crimine” e l’atteggiamento del governo è definito “umiliante”, un anteporre i “buoni rapporti con il governo criminale di Israele alla difesa del diritto internazionale”.

Pubblicato da
Maurizio Balistreri