Francois Thibault, l’anima della vodka di lusso 100% francese

6 giugno 2017

Creare una vodka 100% francese con il cuore pulsante nella regione della Charente, dove nasce il Cognac: è la sfida raccolta da Francois Thibault, che negli anni Novanta insieme al miliardario americano Sidney Frank ha creare una nuova vodka di qualità destinata al mercato di lusso. Da questo sodalizio è nata Grey Goose, una vodka realizzata a partire dal frumento coltivato in Piccardia, dove viene anche distillata per poi essere trasportata e imbottigliata a Gensac La Paulle, vicino Cognac. “L’annuncio che avremmo fatto una vodka nella zona specializzata nel migliore distillato del mondo, il cognac, all’inizio ha scaldato gli animi, è normale in un luogo che si distingue nel mondo e protegge i propri prodotti. Ma le acque si sono calmate dopo che è arrivato il successo”. Il punto di partenza per Thibault, che in queste terre lavora come maitre de chai, colui che ha l’ultima parola sul cognac, è la selezione delle materie prime, rigorosamente del territorio. “La mia filosofia è molto semplice: non ho mai cercato di ottenere dei prodotti di qualità eliminando i difetti, meglio partire dagli ingredienti. Ho sfruttato le mie conoscenze di enologia, che fa parte dei miei studi, e la mia esperienza nell’elaborazione del cognac”. Simbolo delle radici territoriali e storiche per la vodka Grey Goose, che fa parte del gruppo Bacardi, è “Le Logis”, già residenza estiva dei duchi di Angouleme del 16esimo secolo, immersa nei vigneti.

“Ogni marca ha bisogno della sua storia, di un tocco umano, di radici: la vodka viene fatta qui e ha bisogno anche di una casa, pensata e studiata per vivere un’esperienza dentro la marca. Nonostante il legame col territorio, l’ambizione è di conquistare i mercati di tutto il mondo. Di qui la forte spinta spinta all’innovazione, da cui sono nati due prodotti: Vx, che unisce alla vodka il 5% di cognac e Ducasse, realizzata con l’omonimo chef francese che usa frumento tostato prima della fermentazione. In fatto di sperimentazioni, l’ultima nata è “Sincereiment”, sinceramente, non ancora sul mercato: è frutto di un invecchiamento di 4 anni in botti di 4 legni diversi, come da tradizione del cognac. Depositario di questi valori resta sempre Thibault: “Sono ancora giovane per la pensione – scherza – ma è tradizione nel Cognac trasmettere il savoir faire a un’equipe. Non lavoro più da solo come in passato, ci sono 60 persone che lavorano nella zona più una ventina nella distilleria in Piccardia, un gruppo di giovani che ha le competenze per portare questo fardello, o meglio vessillo, che trasmetterò al mio successore. Sarà un uomo o una donna, con la mia stessa visione di qualità e prenderà l’impegno di esserne garante ogni giorno”. Un futuro che potrebbe essere al femminile. “Je l’espere, pourquoi pas?” “Lo spero, perchè no?”.

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