Cervello, la scienza apre nuove frontiere

Cervello, la scienza apre nuove frontiere
30 gennaio 2015

Apprendimento, memoria e controllo dell’attività motoria: uno studio internazionale firmato anche dall’Università degli Studi dell’Insubria insieme a un team internazionale – e pubblicato dalla prestigiosa rivista statunitense Proceedings of the National Academy of Sciences USA PNAS – fa luce sui meccanismi biochimici che regolano il funzionamento del cervello. La ricerca servirà a migliorare le conoscenze relative a malattie psichiatriche e neurologiche, come la schizofrenia, ma anche a contrastare gli effetti dell’invecchiamento.

Definire i meccanismi che concorrono alla regolazione dell’attività dei recettori per l’NMDA è fondamentale non solo per comprendere il funzionamento del cervello, ma anche per studiare malattie neurologiche e psichiatriche: questi recettori, infatti, sono implicati in una serie di funzioni fondamentali del cervello tra le quali l’apprendimento, la memoria e il controllo dell’attività motoria. Lo studio – scaturito dalla collaborazione tra ricercatori francesi, tedeschi, israeliani e il laboratorio di Post-genomica funzionale ed ingegneria proteica del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Università dell’Insubria – ha chiarito l’importanza e il ruolo relativo di due molecole, la D-serina e la glicina, nell’attivazione dei recettori NMDA e nella regolazione dei processi fisiologici in cui sono implicati, che servirà a migliorare le conoscenze relative a malattie psichiatriche e neurologiche, come la schizofrenia, ma anche a contrastare gli effetti dell’invecchiamento.

Spiega Loredano Pollegioni, direttore del centro di ricerca interuniversitario “The Protein Factory”: “Chiarire il ruolo dei neuromodulatori, ossia le molecole segnale che agiscono su diverse regioni del cervello ci aiuterà a chiarire i complessi meccanismi che ne controllano il funzionamento e a trovare nuove terapie per pazienti affetti da importanti patologie come la schizofrenia, il disturbo bipolare o il dolore neuropatico”. Questo lavoro segue altre tre recenti pubblicazioni dello stesso gruppo, con collaborazioni nazionali ed internazionali, relative al ruolo di D-serina e glicina: sulle riviste Nature Communication e Brain nel 2013 e sulla prestigiosa rivista Cell nel 2012.

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