Garrone: il mio Pinocchio storia universale, popolare, divertente

Garrone: il mio Pinocchio storia universale, popolare, divertente
13 dicembre 2019

Matteo Garrone rilegge il capolavoro di Collodi e porta al cinema con il suo “Pinocchio” un racconto popolare, divertente, ricco, dotato di grande forza visiva e di grande poesia. Il film con Roberto Benigni nel ruolo di Geppetto e con Federico Ielapi, che ogni giorno si sottoponeva a tre ore di trucco per trasformarsi nel burattino di legno, uscirà nei cinema il 19 dicembre. Garrone ha creato un immaginario tutto nuovo attorno a Pinocchio, rifacendosi più ai disegni originali di Enrico Mazzanti che alle produzioni precedenti.

“Ho iniziato a disegnare Pinocchio a 6 anni, mi accompagna da allora e come regista per me era difficile resistere alla tentazione di farlo. – ha detto Garrone alla presentazione del film a Roma – Volevo che fosse popolare come il capolavoro di Collodi ma che potesse sorprendere e incantare di nuovo il pubblico”. Il regista ama questa storia per diversi motivi: “Per me è una grande storia d`amore di un padre per un figlio, che capisce l`importanza della redenzione. E poi lui è un bambino che insegue i piaceri, le tentazioni, è universale. IN realtà è una storia ricca di personaggi e immagini così italiani e al tempo stesso così universali”.

Benigni, che fa una straordinaria interpretazione di Geppetto, con il consueto entusiasmo ha detto: “Batte il cuore per un film bello così. E` un regalo per bambini dai 4 agli 80 anni” e, ironizzando, ha aggiunto: “Non ricordo chi abbia fatto l`ultimo Pinocchio in Italia, ma questo è il più bello mai visto”. Sulla figura di Pinocchio l`attore toscano ha detto: “E` universale, appartiene a tutti, alla nostra storia, fa parte della grande letteratura non solo della fiaba. Fellini apriva il libro a caso e puntava il dito, come si fa per la Bibbia“. A proposito del suo ruolo di Geppetto Benigni ha aggiunto: “Sono orgoglioso di stare in questo film, ho detto sì prima che me lo chiedessero. – ha dichiarato – Lui è il padre per eccellenza insieme a San Giuseppe, e entrambi hanno avuto figli adottivi che scappano di casa e ne combinano di tutti i colori, muoiono e risorgono”.

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La forza del film è data dai personaggi ricreati da Garrone e dai loro interpreti: Gigi Proietti in quello di Mangiafuoco, Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini (che ha collaborato con Garrone alla sceneggiatura del film) in quello del Gatto e la Volpe, Marine Vacth in quello della fatina, ma anche gli animali antropomorfi interpretati da Maria Pia Timo, Massimiliano e Gianfranco Gallo, Davide Marotta, Teco Celio. Garrone ha spiegato: “Io avevo scritto una sceneggiatura molto fedele al testo di Collodi, poi con Massimo ci siamo resi conto che si potevano cambiare alcune cose per renderlo più divertente”.

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