Rino Gattuso
Il ct Rino Gattuso ha condannato la contestazione di 500 tifosi azzurri a Chisinau dopo il pari con la Moldova, che costringe l’Italia ai playoff per i Mondiali, dichiarandosi però soddisfatto della prestazione della squadra.
In una conferenza stampa infuocata a seguito del pareggio a reti bianche contro la Moldova, il commissario tecnico della Nazionale italiana, Rino Gattuso, ha definito “vergogna” le proteste degli ultras Italia avvenute al 73′ della partita, quando il risultato era ancora fermo sullo 0-0. “Non lo accetto, non è il momento di dire ai giocatori di andare a lavorare. Bisogna stare uniti”, ha tuonato Gattuso, riferendosi ai cori di circa 500 tifosi. Il ct ha invece espresso soddisfazione per l’atteggiamento della squadra in un match complicato, sottolineando come, nonostante gli ampi cambi di formazione, la squadra abbia combattuto in campo.
Il tecnico ha respinto le critiche alla mancanza di gol, evidenziando la differenza tra le aspettative dei tifosi e la realtà del campo. “Io ho visto un’Italia che ha giocato. Se siete rimasti all’11-1 della Norvegia ai moldavi, non è un problema mio. Non esistono partite facili”, ha affermato Gattuso, difendendo la scelta di aver schierato undici giocatori nuovi dal primo minuto. Ha poi elogiato l’impatto dei subentrati Retegui e Pio Esposito, a differenza delle difficoltà palesate dai titolari Scamacca e Raspadori, commentando con un “chapeau” la reazione della squadra.
Il pari, combinato con la contemporanea vittoria della Norvegia sull’Estonia, sancisce matematicamente per l’Italia la via dei playoff per la qualificazione al Mondiale. Gattuso ha chiuso il suo intervento con una velata polemica sull’attuale formato di qualificazione, ricordando come in passato la migliore seconda si qualificasse direttamente. “Ora le africane sono otto, ai nostri tempi erano due. Dovete chiedere a chi fa i gironi e le regole”, ha concluso, sottolineando le maggiori difficoltà senza però sollevare polemiche dirette.