Cronaca

Gaza, la trincea del cibo: 600 camion contro la fame, ma Rafah resta blindato. 100 tonnellate dall’Italia

Seicento camion carichi di cibo e carburante stanno attraversando il Sinai per aggirare il varco blindato di Rafah e raggiungere Kerem Shalom, l’unico valico dove Israele consente – dopo ispezione – il passaggio di aiuti. L’Egitto conferma: il terminal più vicino a Gaza resterà chiuso oggi, senza una data per la riapertura. Intanto, da Bruxelles, la Turchia annuncia l’invio di reparti militari nella futura task-force multinazionale e l’Italia prepara il più grande carico di derrate alimentari dall’inizio della guerra: 100 tonnellate per scongiurare nuove morti per fame.

Il convoglio che non passa

I mezzi egiziani, partiti all’alba da Al-Arish, sono diretti a Kerem Shalom, crocevia controllato dall’IDF dove i camion vengono scannerizzati uno per uno. Fonti di Cogat precisano che “nessun pacco umanitario transiterà mai da Rafah senza esplicito accordo”: una chiusura che costringe le Ong a deviare di 80 km, allungando tempi e costi. Nei magazzini di Gaza mancano grano, latte in polvere e gasolio per gli ospedali: le scorte calano sotto la soglia di sicurezza fissata dall’Oms.

Ostaggi, il negoziato si incaglia

Gerusalemme tiene il varco chiuso finché Hamas non restituirà i 19 corpi ancora nelle sue mani. Finora ne sono stati restituiti nove; il premier Netanyahu, in un videomessaggio notturno, ha giurato di “portare a casa ogni salma” perché “la vittoria influenzerà le nostre vite per decenni”. L’avvertimento ferma anche il piano egiziano di far defluire i civili palestinesi verso il Sinai in caso di nuova offensiva aerea.

Roma: 100 tonnellate di speranza

“Non possiamo assistere a un intero popolo che muore di fame”, ha detto il ministro Tajani alla Fao. Il C-130 dell’Aeronautica decollerà da Pisa venerdì con 40 tonnellate di farina, olio e legumi; una seconda missione porterà altre 60 tonnellate entro dieci giorni. Le Ong italiane chiedono però “corridoi umanitari certi” e tregue quotidiane di almeno quattro ore: “Altrimenti il cibo resterà bloccato al check-point”, avverte la Campagna Sottoscrizione Italiana Palestina.

Trump 2.0 già in campo

L’ex presidente, secondo Axios, sta già mappando futuri leader civili palestinesi e possibili caschi blu da schierare a Rafah dopo un cessate il fuoco. Due consiglieri senior fanno sapere che l’obiettivo è “passare alla fase due – ricostruzione e sicurezza – prima che Biden lasci la Casa Bianca”. Israele, dal canto suo, chiede che ogni contingente straniero sia sottoposto a coordinamento militare israeliano: condizione che Ankara, al momento, rifiuta.

Pubblicato da
Giuseppe Novelli