Cronaca

Gaza, proteste e occupazioni da Nord a Sud. Bologna in fiamme, violenze a Torino e Roma

Una manifestazione non autorizzata organizzata dai Giovani Palestinesi ha degenerato in scontri violenti con le forze dell’ordine nel cuore di Bologna, con idranti e manganellate per disperdere circa 500 partecipanti, mentre a Torino e Roma gli studenti occupano scuole in solidarietà con la causa palestinese, denunciando crisi umanitaria e politiche governative controverse.

Bologna, scontri tra giovani palestinesi e polizia

Nella città emiliana, gli episodi più tesi si sono verificati in via Rizzoli, all’altezza di piazza Re Enzo, dove gli agenti hanno dovuto erigere scudi protettivi e ricorrere a un idrante per sgomberare la strada. Testimoni oculari parlano di manganellate isolate contro i manifestanti rimasti in piazza, in un clima di alta tensione alimentato dal divieto formale alla protesta.

Poco prima, un altro confronto si era acceso all’uscita da piazza Maggiore verso via dei Pignattari: un megafono in mano agli attivisti aveva intimato ai poliziotti di arretrare, prima che il gruppo si dirigesse verso le Due Torri intonando “Bella ciao”. Durante il spostamento, un cameraman è stato strattonato, e non sono mancati lanci di oggetti contro le forze dell’ordine, con barricate improvvisate da cassonetti della spazzatura.

La Questura di Bologna ha confermato tre fermi in totale, inclusi un manifestante accompagnato per accertamenti e due oltranzisti che, al termine della protesta, hanno scagliato bottiglie e sassi da un cantiere vicino. “Nessuna autorizzazione è stata concessa per manifestazioni statiche o dinamiche”, ha precisato l’ufficio, annunciando denunce per i responsabili.

Torino diventa cuore della protesta giovanile

A Torino, lo stato di agitazione nei licei e istituti superiori ha raggiunto livelli record, con occupazioni e autogestioni che coinvolgono decine di scuole in solidarietà con la Palestina. Nelle ultime ore, si sono unite al movimento il liceo Berti, il classico Massimo D’Azeglio, il Regina Margherita e il Convitto Umberto I – quest’ultimo per la prima volta in 177 anni di storia.

Da questa mattina, l’onda ha travolto anche il liceo Cavour e il Darwin, mentre all’Itis Pininfarina è in corso un’autogestione prolungata. Dopo lo sciopero generale di venerdì, che ha visto concludersi le occupazioni all’Einstein, Cattaneo, Galileo Ferraris, Copernico, Gobetti e Beccari, gli studenti avvertono: la mobilitazione è pronta a ripartire.

Le proteste si estendono nel Torinese, con assemblee permanenti al liceo Pascal di Giaveno, al Porporato e al Buniva di Pinerolo. Nato a sostegno della Global Sumud Flotilla, il movimento studentesco tiene assemblee per pianificare le prossime fasi, in un contesto di crescente adesione giovanile.

Roma: occupazioni contro crisi umanitaria e Ddl Controverse

A Roma, l’occupazione del liceo Plauto ha segnato un nuovo capitolo delle mobilitazioni per la Palestina, come annunciato dall’organizzazione studentesca OSA. L’iniziativa, che segue l’onda di proteste nazionali, intreccia la solidarietà internazionale con rivendicazioni locali su edilizia scolastica e finanziamenti all’industria bellica.

Gli studenti puntano il dito contro il disegno di legge 1627, all’esame del Senato, che equipara antisionismo e antisemitismo, introducendo corsi obbligatori nelle scuole e vietando critiche a Israele. “È un’indegna museruola alla libertà di espressione”, tuonano i ragazzi nel comunicato.

Anche il liceo Augusto, in zona Appio Tuscolano, è stato occupato da stamane: in una lettera al Governo e all’Ufficio scolastico regionale, gli attivisti esprimono “indignazione e responsabilità civile” per la crisi umanitaria in corso. Nei giorni scorsi, denunciano, foto sulla questione palestinese sono state rimosse dalle pareti scolastiche, alimentando le tensioni.

Pubblicato da
Enzo Marino