Genio Civile Messina, la poltrona della discordia. Quando un dirigente capo ha i suoi fans

di Gianluca Rossellini

Una poltrona per due: è il titolo di un film, ma è anche la tragicommedia andata in scena a Messina per il posto di dirigente capo del Genio Civile, diventato da settimane, addirittura argomento di scontro politico. A sollevare la questione alcuni esponenti sia del Centrodestra che del Centrosinistra della città dello Stretto e associazioni ambientaliste che chiedevano che l’ex ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, restasse al suo posto, alimentando sulla stampa il clima del sospetto, e facendo intendere che il dirigente fosse stato trasferito per alcune sue decisioni passate contro chi voleva costruire indisturbato in città. Lo stesso Sciacca, nonostante sia destinato ad un incarico di tutto rispetto all’Urega, dove tra l’altro, avrebbe anche un aumento di stipendio, non si è ancora insediato e ha anche presentato un ricorso al Giudice del Lavoro per riavere il suo precedente posto. Il tribunale però, gli ha dato torto ritenendo il suo ricorso infondato, e definendo il suo un caso di semplice avvicendamento tra dirigenti.

A sostituirlo l’ingegnere Leonardo Santoro, tra l’altro, ex dirigente del Servizio Sismico Regionale-Dipartimento Protezione Civile. Santoro si è subito schierato contro l’abuso edilizio, addirittura prevedendo l’applicazione di norme in modo più restrittivo per la costruzione di palazzi vicino agli argini dei torrenti. Nonostante ciò, sull’avvicendamento si sono scatenate numerose polemiche. Qualcuno ha ritenuto non giusto il trasferimento di Sciacca perché il dirigente avrebbe contribuito in modo determinante alla messa in sicurezza delle zone colpite dall’alluvione del 2009. Molti altri, hanno però criticato queste posizioni sottolineando molti errori nella gestione del Genio Civile di Messina da parte di Sciacca.

La stessa Regione, ad esempio, non ha approvato il progetto firmato dall’ex capo della Protezione Civile per la messa in sicurezza della frazione di Scarcelli a Saponara, il comune più colpito dal terribile nubifragio del 22 novembre del 2011. I lavori previsti sarebbero costati 8 mln di euro, considerati troppo esosi e inadatti per il tipo di territorio anche rispetto l’esiguo budget previsto. In un tavolo tecnico, tenutosi all’assessorato regionale Ambiente e Territorio, si è dunque deciso che i cantieri sarebbero stati affidati alla Protezione Civile. Anche la portavoce dei Verdi di Messina, Raffaella Spadaro, storce il muso per l’operato di Sciacca.  “Il nostro silenzio sul suo trasferimento è eloquente – dice la Spadaro -. L’ex dirigente del Genio Civile non ci ha mai spiegato in questi anni come stanno le cose rispetto alle concessioni sulle cave a Messina. Inoltre – prosegue l’esponente dei Verdi – gli interventi di messa in sicurezza effettuati a Giampilieri li consideriamo eccessivi per il territorio”.

Una storia senza fine e che continua a ingarbugliarsi sempre più. A mettere benzina sul fuoco, la polemica sui compensi di Sciacca come Rup, (Rational Unified Process) per la progettazione degli interventi a Giampilieri. Lo stesso Sciacca, però, si è premurato a precisare che i 300mila euro (lordi), previsti come competenze per le opere di messa in sicurezza, erano stati ripartiti tra tutte le figure tecniche che hanno preso parte ai lavori e non sono state incassate dal solo Rup. Tutto qui. Niente affatto. Infatti, le polemiche continuano ad alimentarsi in quanto ancora Sciacca, contravvenendo a quanto stabilito da alcune circolari dell’ex assessorato ai Lavori Pubblici, non poteva essere l’unico Rup per tutti i lavori – così come invece è avvenuto per tutti i cantieri a Giampilieri fino a qualche mese fa – perché questo incarico è a rotazione. A questo punto, dopo il suo trasferimento, Sciacca ha rinunciato a completare alcuni progetti, perdendo così anche parte dei compensi.

La pirandelliana vicenda investe anche i cittadini di viale dei Tigli che hanno segnalato che per la costruzione di alcuni fabbricati in via Panoramica, l’esecuzione di paratie e tiranti avrebbero pregiudicato la stabilità di un muro e del sistema di scolo delle acque, generando preoccupazione negli stessi residenti. Per meglio capire, l’autorizzazione per paratie e tiranti alla ditta appaltatrice dei lavori, è stata firmata proprio da Sciacca che non avrebbe, tuttavia, ravvisato irregolarità nel progetto in questione. Insomma, la figura dell’ex capo del Genio Civile continua a tenere banco. Intanto, Sciacca attende il trasferimento all’Urega e in attesa, dovrà restare a disposizione dell’Ufficio del Genio Civile dove, come detto, s’è già insediato il suo successore, Santoro. Scenario che di certo non aiuterà a raffreddare l’atmosfera negli uffici dell’ente. Staremo a vedere.

 

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