Gentiloni ora è scettico sulle sanzioni: non fermeranno i carri armati

Gentiloni ora è scettico sulle sanzioni: non fermeranno i carri armati
Paolo Gentiloni
4 giugno 2022

Le sanzioni produrranno conseguenze all’economia della Russia “ma non mi illuderei che con le sanzioni si fermeranno i carri armati”. Paolo Gentiloni è scettico sulla misura punitiva imposta da Bruxelles a Mosca come deterrente alla guerra. “Ci saranno (le sanzioni, ndr), enormi. Nel medio e lungo periodo saranno devastanti”, ha detto il commissario europeo degli Affari economici, evidenziando che la guerra sarà “lunga”.

“L’Europa la sua parte la sta facendo alla grande – ha affermato riferendosi ai pacchetti di sanzioni nei confronti della Russia – la fatica di costruire consenso sulle nostre proposte è enorme. Uno dei 27 Paesi non è ancora a bordo. Ci stiamo lavorando e credo che alla fine riusciremo a trovare un accordo”. In ogni caso, Gentiloni è convinto che la Russia “corre il rischio di un default tecnico nelle prossime settimane. Va incontro a una recessione del 10% quest’anno. Si può andare molto oltre con le sanzioni? Vedremo. Bisogna mantenere un equilibrio con il costo che queste misure rappresentano per noi”.

Il commissario europeo degli Affari economici, poi ha rilanciato il salario minimo. “E’ chiaro che l’inflazione mangia potere d’acquisto. La nostra convinzione è che comunque tenderà a decrescere il prossimo anno – premette Gentiloni -. Credo che non bisogna ignorare il tema, ma al tempo stesso evitare una rincorsa”. Gentiloni ha ricordato che il tema è affidato alle parti sociali ma “dovrebbe essere affidato anche all’introduzione del salario minimo. Abbiamo fatto una direttiva quadro, ma non obbligatoria. C’è un pezzo che è nettamente contrario. L’Italia non era entusiasta, ma non è stata contraria. Per noi è indispensabile per affrontare i fenomeni crescenti di lavoro povero. E’ molto importante anche la direttiva sui diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali”.

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Poi l’ex premier riprende il tema del processo decisionale in Europa, che contempla l’unanimità, e che è “sacrosanto”. Tuttavia, per Gentiloni, “bisogna cambiare questa regola perché va bene amare la complessità nella democrazia”, ma “bisogna superarla”. “Per superare il meccanismo dell’unanimità da comma 22 c’è bisogno dell’unanimità – ha sottolineato – serve una selvaggia determinazione dei principali Paesi europei. Draghi ha detto parole molto chiare, lo stesso ha fatto Macron. E’ necessario che anche la Germania prenda in mano questa partita. Ci sarà una spinta del Parlamento europeo. Nel frattempo, non usiamo l’esistenza di questa regola come un alibi”.

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