Politica

Germania alle urne per il nuovo cancelliere. Duello Merkel-Schulz: in 30 milioni davanti la tv

Momento culminante di una campagna elettorale assai poco vivace e dall’esito quanto mai scontato, il duello tv che domenica sera vedrà affrontarsi l’impassibile Angela Merkel, cancelliera in carica, e l’esuberante Martin Schulz, sfidante socialdemocratico, promette di regalare almeno qualche brivido all’elettorato tedesco. L’appuntamento viene definito dal quotidiano economico Handelsblatt come “l’ultima chance” per l’Spd per invertire la tendenza. Sondaggio dopo sondaggio, Schulz continua a registrare un ampio distacco dalla leader Cdu, che marcia decisa verso un quarto mandato consecutivo, record di longevità al governo nella Germania del dopoguerra. I sondaggi ancora vedono l’Unione Cdu/Csu al 38%, davanti ai socialdemocratici di Martin Schulz con il 24%, in vista del voto di domenica 24 settembre. Il “TV-Duell”, un’ora e mezza in diretta, sarà trasmesso dalle quattro maggiori reti televisive alle 20 di domenica e si calcola che sarà seguito da 30 milioni di persone, la metà dell’elettorato. Secondo l’istituto Forsa, il 22% dei telespettatori ritiene che l’esito della faccia a faccia possa ancora influenzare la propria scelta. Di fronte ad una Angela Merkel dallo stile compassato e sobrio, 63 anni, figlia di pastore protestante dalla Germania Est, il confronto televisivo meglio si addice all’ex presidente dell’Europarlamento, dai modi più versatili e accattivanti, nato nella Germania occidentale cattolica, che ama presentarsi come un “uomo del popolo”, alcolista pentito ed ex libraio.

“La spontaneità e l’eloquenza, ancor più su un palcoscenico televisivo, non sono le migliori qualità di Merkel, che potrebbe chiudersi a riccio di fronte alla studiata aggressività di Schulz. E lui ne trarrebbe grande beneficio, secondo il responsabile dell’istituto Forsa, Manfred Güllner. Schulz insomma “punta tutto su questo appuntamento”, scrive il settimanale Die Zeit, qunado cercherà di attaccare a fondo la cancelliera, come ha già fatto nelle ultime settimane, accusandola addirittura di “minacciare la democrazia”, impedendo il dibattito sui “veri problemi” e mostrandosi soddisfatta dei risultati raggiunti, in primis il tasso di disoccupazione ai minimi storici. Non solo. Merkel tiene il punto e mostra di non voler retrocedere di un passo neppure sulla nota più dolente del suo ultimo mandato: la questione dell’immigrazione, che l’ha indebolita come mai due anni fa con l’arrivo di più di un milione di richiedenti asilo. Una strategia che sembra premiare: il partito ultranazionalista AfD (Alternative fuer Deutschland) che si presenta per la prima volta alle elezioni federali, resta secondo tutti i sondaggi sotto la soglia simbolica del 10%. Angela Merkel sa bene che la sua cancelleria rassicura buona parte dell’opinione pubblica tedesca di fronte all’ascesa deil populismo in Europa e nel mondo e dopo la Brexit e l’arrivo alla casa bianca di Donald Trump. “Schulz dovrà essere vivace e appassionato, ma dovrà fare attenzione a non attaccare troppo Merkel, soprattutto personalmente. I tedeschi non lo consentirebbero”, ha detto Niedermayer, politologo della Libera Università di Berlino.

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