Economia

Germania, dal 2019 niente più autostrade gratuite

Finisce un’era, quella della Autobahn-frei, la gratuità delle autostrade tedesche. Il Bundesrat, la camera alta del Parlamento tedesco, ha approvato dopo anni di dibattiti e polemiche interne un controverso progetto di legge che prevede il pedaggio per le autostrade e le strade statali in territorio tedesco. Il Bundestag aveva dato il suo via libera la settimana scorsa. La misura non dovrebbe entrare in vigore prima del 2019, ma intanto alcuni Paesi limitrofi, come ad esempio l’Austria, il Belgio e l’Olanda già minacciano di fare ricorso alla Corte di Giustizia europea. La legge prevede l’introduzione di un pedaggio sui 13.000 chilometri di autostrade e sui 39.000 chilometri di strade federali, il cui importo varierà a seconda della classe ecologica del motore delle auto da un minimo di 67 euro l’anno a un massimo di 130.

Sono previste delle vignette forfettarie per gli stranieri, con abbonamenti da 10 giorni a 2.50 euro per le auto più ecologiche fino a 25 per quelle piu inquinanti; un’altra tra 7 e 50 euro per due mesi. Gli automobilisti tedeschi e stranieri pagheranno al massimo 130 euro per un abbonamento annuale, ma i tedeschi potranno beneficiare di una riduzione contestuale della tassa di circolazione auto. Il pagamento sarà prelevato direttamente ai contribuenti tedeschi che non avranno bisogno di alcun adesivo, sarà sufficiente la targa. Se dimostreranno di non aver mai percorso strade o autostrade durante tutto l’anno, potranno essere rimborsati. Cavallo di battaglia dei conservatori bavaresi della Csu, la legge è vista molto male in Europa, tanto che la Commissione europea l’ha giudicata discriminatoria nei confronti degli automobilisti stranieri. Lo stesso ministro dei Trasporti della regione del Baden Wuerttemberg, al confine con Francia e Svizzera, ha definito la misura “un pedaggio per gli stranieri” che non rappresenta “un buon segnale per l’Europa”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it
Condividi
Pubblicato da