Il Bundestag è scosso da uno scontro interno al Governo tedesco sulla riforma del servizio militare. Mentre la maggioranza cerca di modernizzare la leva, la coalizione Cdu-Csu-Spd si spacca tra chi vuole mantenere la coscrizione volontaria con un’estrazione a sorte e chi spinge per reintrodurre l’obbligo. Il dibattito, aperto oggi in Parlamento, ha acceso una polemica nazionale sulla difesa e sulla sicurezza del Paese.
Il capogruppo della Cdu-Csu, Jens Spahn, ha lanciato un’allerta: “Non siamo più in guerra, ma non siamo nemmeno in pace”. Ha difeso la proposta di un sistema a sorte per selezionare i giovani da arruolare, sostenendo che la partecipazione volontaria potrebbe non bastare. “Se non si arruolano abbastanza uomini, serve un dovere”, ha detto, sottolineando la necessità di prepararsi a un possibile escalation delle tensioni con la Russia.
Il disegno di legge in discussione prevede che tutti i nati dopo il 31 dicembre 2007 compilino un questionario medico e attitudinale. Il servizio resterà volontario, ma con la possibilità di reintrodurre la leva obbligatoria in caso di emergenza o mancanza di personale. L’obiettivo è raggiungere le 203 mila unità previste per la Bundeswehr, oggi ferma a circa 182 mila.
I Verdi hanno duramente criticato la proposta, paragonando il sistema a sorte a un’oscura scena da “Hunger Games”. Katharina Droege ha denunciato la mancanza di unità nella coalizione, parlando di una “conclusione devastante”. Dall’altra parte dell’emiciclo, la leader dell’AfD Alice Weidel ha respinto ogni ipotesi di obbligo: “I nostri figli non moriranno per l’Ucraina”, ha scritto su X, rifiutando ogni forma di “bellicismo”.
Non è solo la coalizione ad essere spaccata. Secondo il quotidiano Bild, anche il gruppo parlamentare del cancelliere Friedrich Merz è in fibrillazione. Una fronda interna della Cdu-Csu avrebbe bloccato la discussione sul disegno di legge, ritenendo la riforma troppo timida rispetto alla minaccia rappresentata dalla Russia. I più falchi chiedono il ripristino immediato della leva obbligatoria.