Sei mesi dopo l’apertura del testamento di Pippo Baudo, scomparso nel 2025 a 89 anni, i tre eredi designati non hanno ancora formalizzato l’accettazione di un patrimonio stimato in 10 milioni di euro. La figlia Tiziana, il figlio Alessandro e Dina Minna, assistente del presentatore per 36 anni, attendono valutazioni più precise su immobili, terreni e diritti d’autore prima di procedere.
Il testamento è stato aperto il 9 settembre presso lo studio del notaio Renato Carraffa a Roma. La divisione prevista da Baudo attribuisce circa un terzo dell’intero patrimonio a ciascuno dei tre beneficiari, con Dina Minna che riceve una quota quasi equivalente a quella dei figli. Una scelta che riflette il legame professionale e personale tra il conduttore e la collaboratrice che lo ha affiancato per oltre tre decenni.
Secondo quanto ricostruito dal Fatto Quotidiano, l’esitazione degli eredi deriverebbe da incertezze sull’ammontare effettivo dei beni. La cifra di 10 milioni di euro, per quanto consistente, appare infatti inferiore rispetto ai compensi accumulati dal presentatore durante una carriera televisiva durata oltre sessant’anni e costellata di programmi di punta sulla Rai.
Gli esperti in materia successoria ipotizzano che i tre beneficiari stiano attendendo perizie aggiornate sugli immobili e una quantificazione precisa dei diritti d’autore ancora attivi. Questo approccio prudente mirerebbe a evitare future contestazioni o discrepanze tra i valori dichiarati nel testamento e quelli di mercato, nonché possibili sorprese fiscali legate a passività non immediatamente evidenti.
La legge italiana concede agli eredi un termine di dieci anni per accettare formalmente un’eredità. Tuttavia, un’attesa così prolungata in presenza di cifre rilevanti risulterebbe anomala secondo i notai interpellati dalla stampa specializzata. Nella maggior parte dei casi, infatti, le successioni di questo importo vengono definite entro pochi mesi dall’apertura del testamento. La situazione potrebbe sbloccarsi solo dopo una revisione approfondita delle stime patrimoniali.
Fonti vicine alla famiglia non escludono che la complessità derivi anche dalla natura eterogenea dei beni: oltre agli immobili, il patrimonio include terreni e una quota di diritti economici derivanti dalle repliche televisive e dalle partecipazioni a produzioni Rai. L’eredità televisiva di Baudo, figura che ha segnato la storia della televisione italiana con programmi simbolo come “Fantastico” e il Festival di Sanremo condotto per tredici edizioni, resta indiscutibilmente patrimonio culturale del Paese. Quella patrimoniale, per ora, continua a essere avvolta da un alone di mistero.