Politica

Giarrusso si candida a governatore della Sicilia. E il M5s lo stoppa: iniziativa personale

La politica scalda i motori in vista delle Regionali in Sicilia in programma per fine anno. E così arriva un’altra candidatura questa volta in casa 5stelle. “Ho ricevuto migliaia di messaggi di persone che mi chiedono di candidarmi alla presidenza della Regione Siciliana – afferma l’europarlamentare M5s Dino Giarrusso -. Vi do una notizia: mi metto a disposizione. Sto bene al Parlamento europeo ma nel M5s la regola aurea per cui bisognava restare da una parte è saltata in altri casi e credo che il modo migliore per vincere le elezioni è avere una candidatura sostenuta dai cittadini. Si può vincere solo se si è uniti contro un centrodestra che ha governato molto male”. L’augurio del pentastellato è che “ci siano primarie all’interno del Movimento. Avremo tutto il tempo di parlarne con Conte. Non è facilissimo parlare con lui ultimamente”, ha concluso.

Candidatura subito stoppata dallo stesso Movimento 5stelle. “In merito alle dichiarazioni dell`europarlamentare Dino Giarrusso che si è dichiarato disponibile a candidarsi alla presidenza della Regione Siciliana si chiarisce che si tratta di un`iniziativa assolutamente personale non concordata con i vertici del Movimento – puntellano dal Movimento 5 Stelle -. Non sono ancora decise le modalità delle candidature e qualsiasi anticipazione in questo senso risulta fuori luogo”. 

Sul fronte centrodestra, già nei giorni scorsi s’è registrata una dichiarazione dell’attuale presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci che ha il sapore di ufficialità: “Verrà il momento per i partiti di decidere se candidare o meno il presidente uscente – ha detto Musumeci -. Se non ci fosse stata la pandemia io avrei salutato tutti, ma questa situazione non mi ha permesso di realizzare tutto quello che volevo, per cui sarà un arrivederci”. Intanto, la Lega ha già il suo candidato, Nino Minardo, mentre Forza Italia e Sicilia Futura, su impulso di Gianfranco Miccichè, hanno siglato un accordo parlamentare all’Ars che potrebbe portare alla scelta di un nome diverso da quello di Musumeci. Nel centrosinistra, infine, finora nessuno scalpita. D’altronde, la vera partita ancora deve iniziare.

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