Vertice europeo a Bruxelles, chi rappresenterà l’Italia? Gentiloni “rassicurante” per l’Europa

Vertice europeo a Bruxelles, chi rappresenterà l’Italia? Gentiloni “rassicurante” per l’Europa
10 dicembre 2016

A pochi giorni dall’ultimo vertice di un anno particolarmente critico per l’Unione europea, Bruxelles guarda con preoccupazione alla situazione politica italiana e al palazzo del Consiglio ci si interroga su chi sara’ il leader che rappresentera’ l’Italia all’importante summit. Diversamente da quanto previsto per gli altri “formati” del Consiglio Ue, dove i ministri possono farsi sostituire da vice, sottosegretari o diplomatici, il regolamento del Consiglio europeo prevede che solo i leader siano presenti alla riunione. Puo’ essere il presidente del Consiglio, come avviene per quasi tutti i Paesi, o il presidente della Repubblica come per esempio nel caso della presidenziale Francia: in nessun caso, pero’, questi possono delegare ad altri esponenti istituzionali del proprio Paese la partecipazione a un vertice. Se saranno confermate le previsioni di un incarico a Paolo Gentiloni, e se riuscira’ a formare il governo, sara’ lui a partecipare al Consiglio europeo, forte anche dell’esperienza “comunitaria” accumulata da titolare della Farnesina. Fonti di Bruxelles definiscono questa ipotesi “rassicurante” proprio per la conoscenza dei dossier da parte del ministro degli Esteri uscente.

In base alle regole Ue, quando non e’ possibile la partecipazione personale del capo di Stato o di governo, e’ solo possibile delegare al leader di un altro Paese il voto sulle decisioni e le conclusioni, mentre di solito anche durante le crisi politiche nazionali, ai vertici partecipa il premier in carica per gli affari ordinari. Oltre ai 28 leader e al presidente Donald Tusk (che presiede ma non vota), alla riunione partecipa sempre anche il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e, per le questioni di politica estera e di sicurezza, l’alto rappresentante Federica Mogherini. Il capo della terza istituzione Ue, il Parlamento, che e’ ancora Martin Schulz, partecipa soltanto con un intervento alla fase preliminare dei lavori. La riunione di giovedi’ prossimo avra’ sul tavolo alcuni temi di particolare rilevanza per l’Europa e per l’Italia: a partire dalla politica sui migranti, per la quale il governo italiano e’ da tempo in prima linea nella richiesta di una maggiore partecipazione e condivisione degli oneri. Nelle ultime bozze di conclusioni messe a punto nei giorni scorsi dagli sherpa, il capitolo sul tema occupa lo spazio piu’ importante (oltre una pagina delle 3 di testo provvisorio) e accoglie con enfasi il tema dei “migration compacts” con i paesi africani di origine e transito, su cui proprio il presidente del Consiglio uscente Matteo Renzi aveva preso l’iniziativa nei mesi scorsi polemizzando, lo scorso settembre a Bratislava, per la scarsa considerazione in cui era finora stato tenuto dai partner.

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Sara’ il suo successore a raccogliere i frutti di tale impegno, visto che il testo delle conclusioni raccomanda di proseguire con questa politica estendendola anche ad altri paesi oltre a Niger, Nigeria, Senegal, Mali ed Etiopia con cui i negoziati sono gia’ avviati. La discussione sara’ preceduta da quella fra i ministri degli Esteri, lunedi’, in cui i rapporti con i paesi africani terranno banco per tutta la mattinata di lavori. Alla riunione non sara’ presente ovviamente Gentiloni che dovrebbe essere sostituito dal sottosegretario Vincenzo Amendola. I leader parleranno al Consiglio europeo anche della prossima revisione delle regole sul diritto di asilo, altra questione molto “calda” nel rapporto Italia- Ue. Secondo la bozza, “l’applicazione efficace dei principi di responsabilita’ e solidarieta’ resta un obiettivo condiviso” e “la prossima presidenza del Consiglio e’ invitata a completare il processo con l’obiettivo di allargare il consenso sulla politica Ue dell’asilo”. Sono questioni su cui i Paesi dell’Est hanno una visione diversa, ma sara’ la piccola Malta, che per questioni politiche e geografiche ha su questo obiettivi comuni con l’Italia, a guidare il prossimo semestre e tale processo.

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