Cronaca

Giulia Cecchettin: l’addio nella grande chiesa e i dubbi dell’indagine

Il 5 dicembre 2023, la basilica di Santa Giustina in Prato della Valle a Padova, una delle chiese più imponenti del mondo, sarà il palcoscenico di un addio commovente per Giulia Cecchettin. La giovane Giulia Cecchettindi ingegneria biomedica, tragicamente scomparsa il 11 novembre a causa di Filippo Turetta, sarà ricordata in una cerimonia a cui sono attese oltre 10mila persone.

Il padre, Gino Cecchettin, ha condiviso brevi ma toccanti parole davanti alla propria casa a Vigonovo, spiegando la scelta della grande chiesa come un messaggio di partecipazione collettiva. “Abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio,” ha affermato. La cerimonia sarà aperta anche a coloro che non potranno entrare nella basilica, grazie a maxischermi che saranno allestiti fuori, mentre la facciata del municipio di Vigonovo ospiterà una gigantografia dedicata a Giulia con la scritta “ti vogliamo bene”.

Giulia Cecchettindi e Filippo Turetta

Il dolore della famiglia Cecchettin si estende anche all’Università di Padova, dove Giulia stava per laurearsi. La rettrice, Daniela Mapelli, ha sospeso le lezioni fino alle 14 e ha ordinato l’esposizione a mezz’asta delle bandiere per l’intera giornata in segno di lutto. Nel frattempo, gli sviluppi dell’inchiesta sull’omicidio di Giulia Cecchettin continuano a gettare luce sui dettagli dell’atroce crimine. Dopo un lungo interrogatorio durato nove ore, Filippo Turetta, reo confesso, ha espresso il desiderio di confrontarsi con i suoi genitori. L’incontro in carcere è avvenuto ieri, e secondo fonti, è stato caratterizzato da un abbraccio iniziale seguito dalle lacrime di Turetta, ringraziando i genitori per essere venuti.

L’indagine si concentra ora su elementi chiave, come la premeditazione del delitto e le condizioni psichiche di Turetta. Il giovane ha descritto il crimine come un’azione “d’impeto”, negando la pianificazione. La disputa si intensifica attorno al luogo e al momento preciso in cui la coltellata mortale è stata inferta a Gla 22enne scomparsaiulia, con l’interrogativo se sia avvenuta mentre la vittima fuggiva o successivamente, all’interno dell’auto. Il futuro legale di Turetta è avvolto nell’incertezza, con il giurista Gian Luigi Gatta che sottolinea come la giovane età e l’incensuratezza possano influenzare la sentenza. La premeditazione, se dimostrata, potrebbe portare all’ergastolo, ma anche altre circostanze, come motivi abietti o legami affettivi, potrebbero giocare un ruolo cruciale nella decisione del giudice.

Intanto, la Fiat Grande Punto nera di Turetta, veicolo chiave nell’indagine, sarà presto riportata in Italia, portando con sé nuovi dettagli che potrebbero essere cruciali per l’inchiesta. In attesa dell’esito finale dell’indagine, la comunità piange la perdita di Giulia Cecchettin, mentre il sistema legale si prepara ad affrontare il delicato equilibrio tra giustizia e comprensione delle condizioni mentali del responsabile.

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