Governo cerca intesa su sottosegretari, ipotesi giuramento 4 novembre

Governo cerca intesa su sottosegretari, ipotesi giuramento 4 novembre
Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni
27 ottobre 2022

Potrebbe tenersi venerdì 4 novembre la cerimonia di giuramento dei viceministri e sottosegretari. E’ quanto si apprende da fonti di governo, anche se la situazione è in divenire. In queste ore è in corso il lavoro per definire la squadra dell’esecutivo. “L’obiettivo è chiudere nel giro di pochi giorni”, spiega una fonte, anche se per riempire tutte le caselle la trattativa è ancora in salita. Forza Italia ha chiesto 12 posti, una richiesta ritenuta eccessiva e che dovrebbe essere ridotta a 2 vice ministri e 6-7 sottosegretari. In particolare Silvio Berlusconi, dopo la battaglia persa sul ministero, vorrebbe avere Francesco Paolo Sisto come vice ministro alla Giustizia e il sottosegretario all’Editoria dove in pole ci sarebbe Alberto Barachini. Per Valentino Valenti, dopo le polemiche sui rapporti con la Russia, dovrebbero aprirsi le porte del ministero della Difesa mentre agli Esteri toccherebbe a Matteo Perego. Per gli Interni si fa il nome dell’ex capogruppo Paolo Barelli, all’Agricoltura di Francesco Battistoni.

Due vice ministri dovrebbero andare anche alla Lega, che avrà però più sottosegretari, 9-10. Nel Carroccio sembrano sicuri Edoardo Rixi alle Infrastrutture, Claudio Durigon al Lavoro, e Nicola Molteni al Viminale. Un posto da sottosegretario è prenotato per Noi moderati. Il resto delle caselle sarà riempito da esponenti di Fratelli d’Italia. Giovanbattista Fazzolari, uno dei più ascoltati consiglieri di Giorgia Meloni, quasi sicuramente sarà sottosegretario all’attuazione del programma mentre il responsabile economico del partito Maurizio Leo è destinato al Mef. Nel frattempo, incrociata alla partita per i posti di sottogoverno, c’è da definire il quadro delle presidenze delle commissioni parlamentari, particolarmente cruciali al Senato dove a causa delle nomine dei ministri (9 sono senatori) la maggioranza potrebbe incontrare qualche difficoltà.

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C’è poi la questione, fondamentale, dei vertici ‘tecnici’ dei ministeri. La nomina dei capi di gabinetto e dei capi dei dipartimenti e dei rispettivi staff è infatti fondamentale per la macchina e c’è qualche problema. “Naturalmente – spiegano fonti delle strutture ministeriali – non sarà confermato chi ha operato sotto il precedente governo, ma i nuovi innesti non sono facili da individuare. Molti dei cosiddetti ‘grand commis’, infatti, sono ritenuti legati al centrosinistra e questo crea problemi di fiducia”. Mentre Matteo Salvini ha già nominato capo di gabinetto Alfredo Storto, a Palazzo Chigi il nuovo segretario generale dovrebbe essere Carlo Deodato e il capo di gabinetto di Meloni dovrebbe essere Gaetano Caputi. Francesca Quadri potrebbe invece arrivare al Dagl, il Dipartimento affari giuridici e legislativi.

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