Governo Crocetta battuto in Aula: stop a tre membri cda società partecipate

Governo Crocetta battuto in Aula: stop a tre membri cda società partecipate
3 maggio 2016

Bocciato l’articolo 17 della mini finanziaria. Presenti in Aula 50 deputati, prevalgono le opposizioni che votano contro la norma che registra, con voto segreto, appena 9 voti favorevoli. Prevedeva che le societa’ a totale o maggioritaria partecipazione regionale, individuate con decreto del presidente della Regione su proposta dell’assessore all’Economia, potessero avere un consiglio di amministrazione composto da tre membri, nonostante la norma regionale approvata dall’Ars solo un anno fa, avesse stabilito la regola dell’amministratore unico. La possibilita’ di un cda con tre membri era stato proposta dal governo in particolare per la governance delle societa’ piu’ complesse. Via libera invece all’articolo 11, passata al vaglio dell’Assemblea con un emendamento della parlamentare del M5s Valentina Zafarana che favorisce l’integrazione scolastica di soggetti con gravi handicap e prevede un voucher diretto alle famiglie per pagare i costi dell’assistenza igienico personale e altri servizi. L’Ars ha approvato anche l’articolo 13, che recepisce la disciplina nazionale in materia di cassa integrazione, sostegno al reddito e politiche attive del lavoro.

L’Ars ha dato anche il via libera all’articolo 3 della mini finanziaria. La norma, sostenuta dal governo, prevede che i consorzi di bonifica possano ricevere incarichi diretti senza alcun bando fino ad un milione di euro. La norma abolisce il limite di 50 mila euro in vigore. La stessa norma prevede che “ai lavori finanziati con fondi pubblici regionali o statali per assicurare la campagna irrigua e la manutenzione delle reti e dei canali, possano essere impiegati anche i lavoratori forestali e dell’Esa”. Accantonata, invece, in un’aula divisa, la norma del ddl stralcio che riguarda il trattamento economico dei dirigenti degli enti e delle societa’ partecipate. Mentre la norma originaria, varata giorni fa dalla commissione bilancio prevedeva un tetto di compenso massimo di 100 mila euro lordi per amministratori e dirigenti di tutti gli enti regionali o esterni affidatari di servizi, ad eccezione degli enti del settore sanitario, un sub emendamento e’ stato presentato in Aula, sempre sottoscritto dalla commissione, che innalza questo tetto, includendo anche i manager della Sanita’, a 118 mila euro. Sia il M5s sia l’assessore all’Economia Alessandro Baccei hanno sostenuto la validita’ della norma uscita originariamente dalla commissione, mentre il vicecapogruppo del Pd Giovanni Panepinto ha chiesto il ritiro dell’emendamento. Michele Cimino (Sicilia Futura) ha chiesto di accantonare la norma per poi esaminarla a margine del voto. Cosi’ e’ intervenuto l’assessore Baccei: “Non sono d’accordo nel sottopagare gli amministratori che svolgono il loro lavoro in maniera corretta. L’anno scorso abbiamo diminuito i compensi agli amministratori che fossero anche direttori, in parte e’ stata gia’ attuata una decurtazione. Io sono per attenerci a quanto e’ stato discusso in commissione bilancio e a mantenere l’articolo cosi’ com’era”.

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L’Ars ha dato il via libera pure alla riscrittura dell’articolo 15 della mini finanziaria: la norma innalza il tetto precedentemente stabilito in commissione Bilancio per i manager e gli amministratori delle partecipate e degli enti regionali da 100 mila euro lordi annui fino a 118 mila euro. E’ passato alla fine un emendamento del governo che comunque estende il limite anche ai manager delle aziende sanitarie e ai dirigenti di qualsiasi settore. L’Ars ha dato il via libera anche all’articolo 16 sull’attuazione della programmazione comunitaria e all’articolo 18 che amplia l’utilizzo previsto dalla finanziaria regionale dei fondi all’articolo 9, anche per finanziare i consorzi universitari e i conservatori musicali. La seduta d’Aula dell’Ars e’ stata rinviata dal vicepresidente Giuseppe Lupo a domani alle 16. Nel corso dei lavori d’aula sono passati diversi articoli che erano stati stralciati dalla finanziaria del 2 maggio scorso ed elaborati nuovamente in commissione bilancio e ora in Aula. Restano da approvare ancora 8 articoli, il 7 e il 9 che erano stati precedentemente accantonati e poi dal 19 al 25, ad eccezione dell’articolo 22 stralciato. E ancora. Il parlamento siciliano ha dato il via libera alla norma che fa intravedere uno spiraglio per gli ex sportellisti, circa 1700 persone che potranno affiancare i dipendenti dei centri per l’impiego nelle attivita’ legate alle politiche del lavoro, solo pero’ attraverso organismi “in house”. Restano da esaminare con la mini finanziaria anche gli emendamenti aggiuntivi annunciati oggi in conferenza dei capigruppo: 4 norme su liberi consorzi, semplificazione amministrativa, scuole paritarie e appalti pubblici.

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Articolo aggiornato alle 19:53

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