Governo tra paura e voglia rilancio, le trappole di Forza Italia sulla prescrizione

Governo tra paura e voglia rilancio, le trappole di Forza Italia sulla prescrizione
25 gennaio 2020

Il primo banco di prova in Parlamento ci sara’ martedi’. Previsto un vertice di maggioranza sulla riforma della prescrizione ma l’orientamento e’ quello di rinviare in Commissione la proposta di legge Costa che punta a stoppare la riforma Bonafede. Gli azzurri hanno trovato il modo di introdurre delle trappole, ovvero dei voti segreti e Italia viva per ora appoggia la posizione dell’esponente azzurro, ecco perche’ nel centrodestra si spera che sia proprio il tema giustizia (ieri c’e’ stato un botta e risposta tra il vice segretario Orlando e il Guardasigilli sulle affermazioni fatte ieri dal responsabile di via Arneula secondo cui in carcere non ci sono innocenti) la miccia per causare la deflagrazione dei rosso-gialli. Chiaramente passa tutto per il voto di domenica. Il governo oscilla tra la ‘grande paura’ di una sconfitta di Bonaccini in Emilia e di Callipo in Calabria e la voglia di rilancio.

I provvedimenti varati ieri a favore dei terremotati e delle zone colpite e dei lavoratori con il taglio del cuneo fiscale servono per far vedere che il governo lavora “mentre Salvini fa solo propaganda”. Ma il centrodestra e’ convinto che proprio dal voto delle Regionali possa arrivare l’avviso di sfratto. Il presidente del Consiglio in ogni caso e’ stato netto: “Si va avanti”. Facendo capire che il ‘big bang’ potra’ arrivare solo con la sfiducia del Parlamento. Del resto pure a palazzo Chigi sono convinti che nessuno voglia andare a casa. Per di piu’ il referendum sul taglio del numero dei parlamentari (la consultazione potrebbe esserci a fine marzo) puo’ essere un’arma per blindare la legislatura. Zingaretti pero’ ieri sera ha voluto inviare un messaggio chiaro: “Il governo vive sulla capacita’ di cambiare le cose. Continueremo a essere esigenti. Altrimenti vince la politica delle chiacchiere. Il Pd non abbassera’ la guardia sulla voglia di garantire un buon governo”. “Vedo pero’ maggiore coesione”, ha sottolineato riferendosi al fatto che l’ala ‘governista’ del Movimento 5 stelle potrebbe avere la meglio sul fronte ‘autonomista’ dei pentastellati.

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Oggi – in attesa di capire chi sara’ il prossimo capo politico M5s (non escluso che si vada ad un ‘duello’ tra donne, ovvero Appendino contro Taverna, anche se i fedelissimi di Di Maio sono convinti che tra tre mesi tornera’ lui “perche’ non ci sono alternative) – e’ arrivato, dopo giorni di silenzio, il ringraziamento di Grillo al ministro degli Esteri ma il garante continua a ‘tifare’ per un asse piu’ strutturale tra i dem e M5s. E anche il Pd, nell’eventualita’ di una sconfitta di misura di Bonaccini, potrebbe tornare a maggior ragione a chiedere un’alleanza organica. Il timore pero’ – e pure i renziani lo dicono sotto traccia – e’ che il governo non riuscirebbe a reggere l’urto di una vittoria di Salvini. “Se il Pd perde Zingaretti potrebbe rilanciarsi in un congresso ma ora pagherebbe pegno. Una maggioranza come puo’ andare avanti di fatto senza leader?”, spiega un ‘big’ della maggioranza. Conte pero’ invita a non deprimersi: “i risultati saranno positivi” e daranno “maggiore energia ed entusiasmo all’azione del governo. Il voto non riguarda la sopravvivenza del governo, ne’ la mia”, spiega il premier.

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