Politica

Governo si infrange sulla Diciotti. M5s: se sì autorizzazione probabile crisi. Salvini: dormo tranquillo

Se dovesse passare l’autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremier Matteo Salvini e’ molto probabile una crisi di governo. E’ quanto rilevano, in vista della consultazione online su Rousseau sul caso Diciotti e del successivo voto in Giunta del Senato, fonti di governo M5S, registrando in queste ore “preoccupazione” sulla vicenda. Salvini, intanto, appare tranquillo. D’altronde, comunque vada, da questa vicenda Diciotti ne uscirà rafforzato, sia dal punto di vista politico che di popolarità. “Io dormo tranquillo perché penso, e anzi sono convinto, di aver difeso il bene, la sicurezza e i confini del mio Paese”, continua a ripetere il ministro dell’Interno. E in ogni caso “ognuno voti secondo coscienza: non voglio influire o insegnare niente a nessuno”. La pensa così il vicepremier Matteo Salvini, ministro degli Interni e leader della Lega sul voto dei senatori, in particolare M5s, sull’autorizzazione a procedere per il caso Diciotti.

“Sono orgoglioso delle azioni che abbiamo fatto, poi ognuno voti secondo coscienza. Rendo però noto – sottolinea ancora Salvini, parlando a Palau prima tappa del tour elettorale odierno in Sardegna in vista delle Regionali- che ad oggi i dati del ministero dell’Interno dicono che gli sbarchi sono fermi a quota 230 e le espulsioni sono ormai più di 800″. Ed in particolare “in Sardegna non è arrivata una sola persona via mare”. E “questi sono numeri che non si vedevano da anni”.

Più in generale, e anche in riferimento alla possibilità di un allargamento a destra della maggioranza con l’ingresso di un nuovo partito sovranista Meloni-Toti in caso di nuove affermazioni del centrodestra alle regionali, Salvini ha voluto ribadire che “io ho dato la mia parola, che vale più dei sondaggi: a livello regionale il centrodestra è contro il centrosinistra, che ha combinato disastri” mentre “a livello nazionale non cambia nulla”. E quanto al braccio di ferro Lega-M5s sulle Autonomie, “l’autonomia – ha sottolineato il leader della Lega – conviene a tutti: anche alle Regioni del Sud”. E già fioccano le prime reazioni in vista della consultazione online su Rousseau sul caso Diciotti.

“Come previsto, neanche stavolta il Movimento 5 stelle sarà in grado di esprimere una posizione politica, assumendosene con trasparenza la responsabilità – afferma la senatrice del Pd Monica Cirinnà -. Una decisione seria, come quella di autorizzare o meno il Tribunale dei ministri a procedere contro Salvini, verrà demandata alla piattaforma Rousseau. Non è una scelta qualunque: il Senato sarà chiamato a decidere se l’azione politica è immune o meno dal controllo di legalità penale e dal rispetto della Costituzione e dei diritti fondamentali della persona”. Per la senatrice dem, fra l’altro, la consultazione online sarebbe “un precedente grave, che potenzialmente apre la strada ai peggiori soprusi, mettendo in discussione lo stato di diritto e la separazione dei poteri”. “Qualcosa mi dice che nella consultazione online gli iscritti alla piattaforma Rousseau voteranno per non processare Salvini sul caso Diciotti – afferma la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – Cari amici del M5S, non sarebbe stato meglio dichiararlo subito, senza esitazioni, invece di fare tutta questa confusione?”.

“La mia idea e’ molto semplice: in Italia c’e’ separazione dei poteri. Non possiamo far decidere gli atti dei politici dai magistrati. Voteremo no – dice il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi -. Invece i grillini si sono affidati alla loro piattaforma. Ma chi votera’ non avra’ letto alcuna carta. Affidare una scelta a Rousseau e’ una presa in giro per tutti gi italiani”. In altre parole per il Cav, i pentastellati “ora si sono presi paura e minacciano crisi: e’ una presa in giro da personaggi non adeguati al governo”.

LA CONSULTAZIONE ONLINE

La base potrà votare sulla piattaforma Rousseau per il caso Diciotti lunedì 18 febbraio dalle 10 alle 19. I vertici pentastellati  in un post sul blog delle Stelle spiegano come farlo e su quali elementi basarsi. “Ora siamo chiamati a decidere. Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato? Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere. No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere”, è questa la formula scelta dal Movimento che chiama tutti gli iscritti a votare sul diritto al’immunità del ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso Diciotti.

I “big” del Movimento si sono – chi più, chi meno – già espressi pubblicamente contro l’autorizzazione, rivendicando la scelta collegiale di tutto l’esecutivo nella vicenda della nave Diciotti, ma i malumori interni hanno indotto i vertici a ricorrere alla base. A differenza infatti di come voteranno i senatori in Giunta per l‘autorizzazione, votando “sì” su Rousseau gli iscritti negheranno l’autorizzazione a procedere per Salvini. Ma a poche ore dalla pubblicazione del quesito sul blog, la base pentastellata insorge con una serie di commenti negativi e critiche feroci (“Vi state comportando come gli altri partiti e girate la frittata”; “Cercate di fare i furbi anche nelle procedure del Si e del No per confondere” e ancora “Continuate a fare le domandine trabocchetto da prima Repubblica. Avanti così GRANDI STATISTI”).

 

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