Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina ha escluso oggi lo spostamento di una giornata di Serie A in vista dei playoff per la qualificazione al Mondiale 2026, definendo l’ipotesi “personalmente non percorribile” durante la conferenza stampa seguita al Consiglio Federale. Al suo posto, la FIGC punta su uno stage a metà febbraio.
“Non cerchiamo alternative o scorciatoie”, ha dichiarato Gravina rispondendo alle sollecitazioni sulla necessità di garantire al commissario tecnico della Nazionale maggiore tempo di preparazione in vista degli spareggi decisivi. La soluzione individuata prevede invece la possibilità per il ct di seguire costantemente i giocatori selezionabili nelle prossime settimane, con l’obiettivo di organizzare un raduno a metà febbraio compatibile con i calendari internazionali. “Mi sembra di cogliere una predisposizione molto positiva da parte della Serie A” per questa formula, ha aggiunto il numero uno federale.
Interrogato sulla possibilità di dimettersi in caso di mancata qualificazione al Mondiale 2026, Gravina ha risposto con fermezza: “Non c’è nessuna norma che lo dice, è un destino che viene più cercato all’esterno della Federazione”. Il presidente ha ricordato come temi analoghi fossero emersi già dopo l’eliminazione contro la Svizzera agli Europei, ma ha sottolineato il sostegno ricevuto internamente: “Al nostro interno c’è principio di democrazia e la risposta è stata il 98,7%”.
Pur ammettendo che “ci sono delle riflessioni da fare legate alle responsabilità personali”, Gravina ha definito prematuro affrontare la questione in via preliminare. “Io sono ottimista di natura e quindi non mi faccio il problema. Secondo me andremo al Mondiale”, ha concluso.
Il Consiglio Federale ha approvato all’unanimità lo schema del manuale delle licenze nazionali, fissando al 22 giugno 2026 il termine ultimo per la presentazione della documentazione necessaria all’iscrizione ai campionati. L’impianto normativo introduce inoltre una stretta sull’indicatore del costo del lavoro allargato, che a partire dalla finestra di trasferimento dell’estate 2026 scenderà dall’attuale 0,8 a 0,7. La novità più rilevante riguarda però gli investimenti sui giovani talenti: per favorire lo sviluppo dei vivai e la valorizzazione dei calciatori selezionabili per le nazionali azzurre, saranno esclusi dal numeratore dell’indicatore il costo e i relativi ammortamenti dei calciatori Under 23.
“I vivai sono un asset fondamentale”, ha sottolineato Gravina, riconoscendo tuttavia la necessità di “un atto di cambiamento radicale nella cultura degli investimenti della politica calcistica italiana”. Il presidente ha criticato l’approccio attuale che considera i settori giovanili “solo un costo”, annunciando possibili estensioni della nuova norma: “Valuteremo se questo principio applicato alla Serie A per gli Under 23 lo confermeremo o abbasseremo la soglia agli Under 21 per Serie B e C”.