Grazie ai quanti primi passi verso il teletrasporto

16 giugno 2014

Un gruppo di ricerca olandese ha fatto il primo passo verso il teletrasporto, nello specifico dell’informazione, sfruttando la fisica quantistica. La distanza coperta e’ di tre metri, e costituisce comunque un record senza precedenti. Come per i personaggi di Star Trek, che con l’ordine ”Energia!” potevano viaggiare agilmente da un punto all’altro del cosmo, smaterializzandosi dopo essere stati investiti in pieno da un fascio di luce, l’energia, appunto. Fin dagli anni ’90, il teletrasporto e’ stato oggetto di riflessione della teoria ”assurda” per eccellenza: la fisica quantistica, che mettendo in crisi i pilastri della meccanica classica si e’ spinta verso scenari prima inconcepibili. Tra cui i viaggi nel tempo e nello spazio. Oggi potrebbe essere proprio la fisica quantistica a fornire la chiave per passare dalla fantascienza alla realta’.

In Olanda un gruppo di ricercatori ha dimostrato pero’ che almeno un tipo di teletrasporto e’ possibile: quello dell’informazione. E non esclude di poterlo estendere anche a oggetti fisici, compreso – perche’ no – l’uomo. Lo ha confermato al quotidiano Telegraph, come riporta il notiziario online dell’Istituto nazionale di Astrofisica, Media Inaf, Ronald Hanson, professore della Delft University of Technology e co-autore dello studio: ”abbiamo teletrasportato lo stato di una particella. Se pensiamo che noi non siamo altro che un insieme di atomi tenuti insieme in modo particolare, allora in linea di principio dovrebbe essere possibile teletrasportarci da un posto all’altro”. In base a questa analisi, la vera impresa era quindi iniziare a teletrasportare una singola particella: e i fisici dell’Universita’ di Delft ci sono riusciti. Ma come? Con i quanti, appunto. In fisica quantistica esiste un particolare fenomeno chiamato entanglement, che e’ alla base di uno dei piu’ grandi paradossi del mondo subatomico: il potersi trovare contemporaneamente in due stati diversi, come accade ad esempio al famoso gatto di Schrodinger.

In pratica, come ricorda Media Inaf, le particelle quantistiche, tra loro molto simili, sotto particolari condizioni possono diventare completamente indistinguibili; possono cioe’ essere ”entangled”, letteralmente ”aggrovigliate”, occupando allo stesso tempo stati quantistici differenti. Balza subito all’occhio la somiglianza, almeno teorica, di questo fenomeno con il teletrasporto. E infatti proprio da qui e’ nato il teletrasporto quantistico, tecnica che coinvolge principalmente l’entanglement e che inizialmente e’ stata applicata all’informatica. L’idea era sfruttare gli stati sovrapposti delle particelle per far viaggiare l’informazione tra computer in modo infinitamente piu’ rapido e sicuro. Ora il gruppo di Hanson ha fatto esattamente questo: utilizzando due chip preziosissimi (costituiti da diamanti conservati nell’elio liquido), i ricercatori sono riusciti a teletrasportare informazioni quantistiche su una distanza di tre metri. I risultati dell’esperimento, pubblicati su Science, potrebbero costituire una svolta per la progettazione dei computer quantistici, macchine per ora ancora solo teoriche che sfrutterebbero la fisica quantistica per comunicare tra loro.

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