“Hai dieci giorni lavorativi di tempo, poi ci pensiamo noi”: Imposta di bollo elettronica, pazienza finita I Paga subito o ti vengono a prendere a casa
Emissione fatture (pexels) - IlFogliettone.it
Scadenza fiscale imminente per l’imposta di bollo, sui contribuenti incombe la regola del cumulo dei pagamenti
Per i contribuenti che emettono regolarmente fatture elettroniche, il 30 settembre rappresenta una scadenza importante. Entro questa data deve essere versata l’imposta di bollo relativa al secondo trimestre 2025, salvo alcune eccezioni previste dalla normativa vigente. La misura, contenuta nel Decreto Legge n. 73 del 2022 e convertita nella Legge n. 122 del 2022, consente di semplificare gli adempimenti fiscali per i titolari di partita Iva, offrendo la possibilità di cumulare i pagamenti trimestrali quando l’importo dovuto risulta inferiore a 5.000 euro.
Il legislatore ha introdotto questa possibilità per ridurre la frequenza dei versamenti, evitando oneri eccessivi ai contribuenti con importi ridotti. In pratica, se l’imposta di bollo relativa al primo trimestre non supera i 5.000 euro, è possibile versarla insieme a quella del secondo trimestre, spostando così il pagamento al 30 settembre. In modo analogo, se le imposte dei primi due trimestri non superano complessivamente la soglia dei 5.000 euro, il pagamento può essere rinviato al terzo trimestre, da effettuare entro il 30 novembre dello stesso anno.
Nelle fatture elettroniche, l’imposta di bollo viene applicata in modalità virtuale, tramite la voce di bollo virtuale. Ogni trimestre, l’Agenzia delle Entrate elabora gli elenchi delle fatture trasmesse al Sistema di Interscambio per determinare quali documenti siano soggetti all’imposta. Questi elenchi diventano consultabili a partire dal 15 del primo mese successivo a ogni trimestre, consentendo ai titolari di partita Iva di verificare la correttezza dei dati e pianificare i versamenti in modo preciso.
Il rispetto delle scadenze fiscali passa attraverso un’accurata verifica dei dati contenuti negli elenchi dell’Agenzia delle Entrate. Le fatture già indicate con l’imposta di bollo confluiscono nell’elenco A, mentre quelle per le quali l’imposta è dovuta ma non indicata vengono riportate nell’elenco B. Monitorare attentamente questi elenchi permette di evitare omissioni o errori che potrebbero portare a sanzioni o contestazioni da parte dell’AdE.
Modalità di pagamento
Il pagamento può essere effettuato direttamente sul portale dell’Agenzia delle Entrate, mediante addebito diretto sul conto corrente o tramite Modello F24. I codici tributo specifici differenziano ogni trimestre e garantiscono una corretta imputazione delle somme versate. Questa doppia modalità di pagamento offre flessibilità ai contribuenti, che possono scegliere lo strumento più comodo in base alle proprie esigenze e all’organizzazione contabile dell’impresa.
In caso di pagamento tardivo o omesso, l’Agenzia delle Entrate segnala le anomalie e comunica l’ammontare dovuto. Grazie ai sistemi informatizzati, ogni fattura viene controllata, evidenziando quelle già versate e quelle ancora pendenti. È importante ricordare che la mancata indicazione dell’imposta in fattura non comporta sanzioni immediate, a condizione che il versamento complessivo venga effettuato correttamente e comprenda tutti i documenti riportati negli elenchi.

Come evitare contestazioni
Per ridurre il rischio di contestazioni, i contribuenti devono verificare attentamente date e indicazioni dell’imposta nelle fatture elettroniche. Eventuali incoerenze nelle tempistiche di transito o errori nell’indicazione del bollo possono determinare obblighi di pagamento non previsti, con conseguente necessità di correggere i versamenti. Una gestione accurata e costante degli elenchi consente di prevenire omissioni e garantisce il rispetto della normativa vigente.
L’omesso o tardivo versamento dell’imposta di bollo comporta sanzioni pari al 30% dell’importo dovuto, come stabilito dall’articolo 13 del Dlgs n. 471/1997. Tuttavia, se il contribuente provvede al pagamento entro 30 giorni dalla comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, è prevista una riduzione di un terzo della sanzione. Questo incentivo mira a favorire la regolarizzazione spontanea e a ridurre le contestazioni, incoraggiando un’attenzione costante e precisa nella gestione dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche.
