La maggioranza di Fininvest va a Marina e Pier Silvio

La maggioranza di Fininvest va a Marina e Pier Silvio
6 luglio 2023

Va a Pier Silvio e Marina Berlusconi la maggioranza di Fininvest. Avendo ricevuto l’intera quota disponibile, i due figli di primo letto di Berlusconi raggiungono insieme il 53% del gruppo con quote paritarie. A loro anche il 60% delle altre proprietà. E’ quanto si legge nel testamento di Silvio Berlusconi che l’Ansa ha diffuso. E’ stato aperto nella tarda mattinata di ieri il testamento di Silvio Berlusconi, alla presenza di due testimoni nello studio del notaio Arrigo Roveda in via Pagano a Milano. I testimoni, incrociati dai cronisti, sono i due avvocati Carlo Rimini e Luca Fossati.

“Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA , precedentemente esercitato dal padre stesso”. E’ quanto si legge in una nota. “Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge”. “Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio – è scritto in un foglio in carta gialla, datato 2006 –. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”.

Il testamento

Dunque, in base alla letture delle disposizioni testamentarie, emerge che i due figli maggiori dell’ex premier avranno il controllo della holding che detiene le partecipazioni in Mfe Mediaset , Mondadori, Mediolanum, Monza Calcio e altre attività. Nelle ultime volontà dell’ex premier c’è un lascito di 100 milioni per il fratello Paolo, uno di pari valore per la compagna Marta Fascina, mentre un lascito di 30 milioni è destinato Marcello Dell’Utri, amico di Berlusconi, co-fondatore di Forza Italia, condannato a 7 anni in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Queste tre disposizioni sono scritte in un secondo foglio, una lettera che Silvio indirizzata ai figli: era il gennaio del 2022 e Berlusconi stava per essere ricoverato al San Raffaele, dove sarebbe rimasto 8 giorni.

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“Per il bene che gli ho voluto e quello che loro hanno voluto a me”. Così Berlusconi motiva i lasciti per Fascina, Dell’Utri e il fratello Paolo, nella lettera datata 19 gennaio 2022. “Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue –  si legge –. Dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare quanto segue: a Paolo Berlusconi 100 milioni, a Marta Fascina 100 milioni, a Marcello Dell’Utri 30 milioni”. La missiva si chiude con un “grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà”. 

In vita, Silvio Berlusconi deteneva, tramite le Holding Italiana Prima, Seconda, Terza, e Ottava, poco più del 61% di Fininvest, che a sua volta possiede oltre il 53% di Mondadori, il 50% circa di Mfe-MediaForEurope e il 30% di Banca Mediolanum. Il restante 40% circa era suddiviso tra i 5 figli: la primogenita Marina aveva il 7,65% di Fininvest attraverso Holding Italiana Quarta, il 7,65% era di Pier Silvio con la Holding Italiana Quinta, mentre un altro 21% era dentro H14, la holding partecipata pariteticamente dai 3 figli avuto con Veronica Lario. In modo da garantire la continuità aziendale, come comunicato ufficialmente da Fininvest subito dopo la morte di Berlusconi e ribadito dallo storico amico Fedele Confalonieri, che ha escluso “ripercussioni” e “sorprese” dal testamento.

 

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Parla Dell’Utri

 

Nel testamento di Silvio Berlusconi c’è anche un lascito per un amico di lunga data, Marcello Dell’Utri. L’ex senatore di Forza Italia, in base alle volontà del Cavaliere, avrà 30 milioni di euro, per quella che è una notizia inaspettata. “Quando stamattina mi ha chiamato il notaio, sono rimasto choccato dalla notizia. Non me lo aspettavo perché non mi doveva nulla. L’affetto rimaneva anche senza questo gesto materiale, che dimostra la grandezza dell’uomo. Io ho dato tutto per lui e lui ha dato tutto per me. Era un fratello. Da stamattina non ho fatto altro che piangere, non tanto per la cosa materiale ma per il gesto che dimostra la grandezza dell’uomo. Per me era come un fratello. Ci conoscevamo da oltre sessant’anni. Mi ha sempre aiutato. Anche all’università mi dava gli appunti” le parole al sito dell’Ansa di Dell’Utri dopo aver appreso della decisione di Berlusconi, scomparso lo scorso mese a seguito di una leucemia.

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