Pescatori liberati in Libia, finita odissea durata 106 giorni. Rientreranno in Sicilia domenica

17 dicembre 2020

Sono ancora fermi nel porto di Bengasi i 18 pescatori di Mazara del Vallo liberati stamani dopo 106 giorni di sequestro in Libia. I marittimi rientreranno in Sicilia con i loro pescherecci una volta ricevuto il via libera per lasciare il paese nord africano. Il loro arrivo a Mazara del Vallo è previsto per domenica. In un primo momento si era diffusa la notizia che i pescatori stessero rientrando in Italia con un volo messo a disposizione dal governo, e diretto a Ciampino. Arrivati in Italia, verranno ascoltati dal magistrato per riferire cosa accaduto nel Canale di Sicilia e nelle settimane di detenzione, e soltanto successivamente faranno rientro in Sicilia.

“Sono tranquilla, non fa niente se mio figlio non mi chiama, sicuramente sta sistemando delle cose, l’importante è che abbiamo avuto notizie, che stanno tutti insieme e che stanno ritornando – ha detto Rosetta Ingargiola, madre di Pietro Marrone, uno dei pescatori rapiti in Libia, nonché una delle anime della protesta -. Io ringrazio prima di tutto il sindaco, che ci è stato vicino, il vescovo, Conte, Di Maio, e tutti i giornalisti e le persone di Mazara che ci sono state vicine”.

I pescatori (8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi) fanno parte degli equipaggi di due pescherecci, ed erano trattenuti da inizio settembre a Bengasi, roccaforte del generale Khalifa el-Haftar. La liberazione è avvenuta stamani, dopo che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, insieme al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, era volato in Libia cancellando gli impegni istituzionali previsti per oggi. Lo scorso primo settembre le milizie dell’Lna (Libyan national army) fedeli al generale Haftar avevano sequestrato i due motopesca ‘Antartide’ e ‘Medinea’ con 18 membri dell’equipaggio (otto italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi).

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Nelle scorse settimane, i familiari dei pescatori erano rimasti per giorni di fronte alla Camera dei deputati, per chiedere la liberazione degli uomini. Una delegazione era stata ricevuta proprio da Conte e Di Maio. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “ha appreso con grande soddisfazione dal Presidente del Consiglio la notizia della liberazione dei nostri pescatori trattenuti in Libia ed esprime apprezzamento nei confronti del Ministero degli Esteri e dei nostri Servizi di informazione e sicurezza per l`impegno profuso per conseguire questo esito positivo”. E’ quanto si legge in una nota del Quirinale.

“Meglio tardi che mai, sono contenta che finalmente il presidente del Consiglio si sia decisio ad andare in Libia, forse per scappare dai dibattiti con Renzi, per risolvere questa questione, sono contena ci siamo riusciti però obiettivamente il tempo che ci è voluto è intollerabile”. Così il presidente di Fdi, Giorgia Meloni, che ha voluto salutare alcuni dei famigliari dei pescatori italiani, che erano in Piazza Montecitorio e con i quali il presidente di FdI è rimasta in contatto in questi mesi. “Oggi è una giornata umanamente felice per noi di Fdi che abbiamo imparato a conoscere mogli, mamme, figli dei 18 pescatori che con una tenda di solidarietà hanno passato tanti giorni davanti a Montecitorio e dove il premier non è mai passato a portare una parola di conforto per loro”, ha ricordato Meloni.

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“Soddisfazione e gioia per la doverosa liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo trattenuti in Libia da 108 giorni” ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che più volte aveva sollecitato il governo nazionale a intervenire con fermezza per il rilascio degli equipaggi e dei pescherecci. “Le istituzioni, tutte insieme, abbiamo lavorato per la soluzione di una vicenda che ha tenuto nell’angoscia le famiglie dell’intero equipaggio e la Sicilia tutta. Non poteva esserci miglior regalo di Natale. Questo conta di più di ogni altro discorso. Sul metodo seguito ci sarà tempo per parlarne”. Su proposta del governo Musumeci, nei giorni scorsi, il Parlamento regionale ha destinato 150mila euro in favore delle famiglie dei pescatori e degli armatori delle due imbarcazioni fermate dai libici. Le risorse finanziarie derivano da una rimodulazione di fondi dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, guidato da Edy Bandiera, che aggiunge: “Oggi è solo il momento per la gioia per marittimi e famiglie. Felicissimo che finalmente possono riabbracciare i loro cari e trascorrere a casa il Santo Natale”.

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