Il global warming mette a rischio il ghiacciaio Mer de Glace

Il riscaldamento globale del pianeta mette a rischio l’esistenza stessa di alcuni tra i più famosi ghiacciai alpini, come il “Mer de glace”, situato sul lato francese del Monte Bianco e formato dal confluire di tre ghiacciai più piccoli: Tacul, Leschaux e Talèfre. Il ghiacciaio, meta ogni anno di almeno 450 mila turisti, è lungo 7 km e il suo spessore medio è di circa 200 metri. Parte da una quota di circa 2.200 metri fino ai 1.400 della stazione di Montenvers, vicino Chamonix. Tuttavia è minacciato dall’aumento medio delle temperature e ha già perso quasi 700 metri in 30 anni. “Dai primi anni ’80 – spiega il glaciologo Christian Vincent – il ghiacciaio si sta ritirando in maniera marcata. La riduzione della massa è molto forte nel Mer de glace così come in tutti i ghiacciai delle Alpi. Qui dove siamo si perde uno spessore di circa 3-4 metri l’anno, che diventano 4 o 5 di fronte alla stazione di Montenevers”. Ai piedi della stazione, di fatto, il ghiaccio è ormai appena visibile mentre i turisti devono scendere circa 420 scalini per poter raggiungere le gallerie scavate nel ghiaccio. “È un fenomeno nuovo – dice il direttore dell grotte, Jean-Marie Claret – la gente si rende conto di persona di come stanno le cose, viene qui per vedere quali sono gli effetti del riscaldamento globale. Quando si è qui si vedono un mucchio di pietre e ci si chiede che fine abbia fatto il ghiaccio”. La situazione purtroppo sembra irreversibile. Secondo gli esperti il Mer de glace potrebbe addirittura ridursi di ulteriori 1.200 metri entro i prossimi 30 anni. Per questo sono allo studio nuove cabinovie per portare i turisti più a monte e anche le grotte di ghiaccio verranno realizzate altrove mentre, tra il 2018 e il 2019, vicino alla stazione di Montenevers, verrà realizzato un grande laboratorio per lo studio e il monitoraggio del ghiacciaio. (Immagini Afp)

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