Governo spinge su nucleare. Salvini: tra 10 anni prima produzione energia

Governo spinge su nucleare. Salvini: tra 10 anni prima produzione energia
Matteo Salvini
3 settembre 2023

In Italia si torna a parlare di nucleare. Il governo Meloni di certo ha avviato più di una riflessione evidenziata dallo stesso vice premier, Matteo Salvini oggi dal palco del Forum Abrosetti di Cernobbio. “L’obiettivo è che questo sia un governo di legislatura e se ben avremo lavorato, come spero che accada, ci saranno anche i 5 successivi: in 10 anni conto che la prima produzione derivante da nucleare potrà essere questo governo a inaugurarla. Hic manebimus optime”. Da qui “sono convinto che l’Italia debba riavviare entro quest’anno la nostra ricerca e la nostra partecipazione” al nucleare ha detto il ministro delle Infrastrutture, sottolineando che “stiamo lavorando all’estero per centrali in costruzione non possiamo non farlo in Italia”.

In Italia, la questione nucleare è stata oggetto di dibattito per molti anni. Dopo il disastro di Chernobyl nel 1986, il nostro Paese ha sospeso il suo programma nucleare e ha successivamente votato in un referendum nel 1987 per chiudere tutti i reattori nucleari esistenti e vietare la costruzione di nuovi impianti nucleari. Tuttavia, negli anni successivi, sono emerse discussioni sulla possibilità di riprendere il programma nucleare per affrontare le sfide energetiche e climatiche. E questo fino a oggi è oggetto di dibattito politico e pubblico.

 

Il ministro Pichetto Fratin

 

Intanto, il ministro dell`Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha convocato per il prossimo 21 settembre la prima riunione della “Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile”. L`incontro, presieduto dal titolare del MASE, si terrà presso la sede dello stesso ministero. La “piattaforma” costituirà il soggetto di raccordo e coordinamento tra tutti i diversi attori nazionali che a vario titolo si occupano di energia nucleare, sicurezza e radioprotezione, rifiuti radioattivi, sotto tutti i profili. In particolare, si punta allo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale e a elevati standard di sicurezza e sostenibilità.

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“L`attività della piattaforma, coordinata dal MASE con il supporto di RSE (Ricerca sul Sistema Energetico) e di Enea, sarà finalizzata anche a rafforzare il contributo dell’Italia nella ricerca e nell`alta formazione universitaria (corsi di laurea, laurea magistrale e dottorati di ricerca), implementare la cooperazione e la partecipazione a livello europeo e il coordinamento dei progetti e delle attività a livello nazionale tra Università ed enti di ricerca”, ha precisato Pichetto Fratin, sottolineando che “siamo impegnati sulla fusione nella sperimentazione con diversi accordi a livello internazionale, poniamo il massimo dell’attenzione alla fissione di quarta generazione che significa anche la valutazione degli small reactor che potranno essere un’opportunità per il paese nei prossimi 10 anni”. Un’apertura al nucleare arriva da Carlo Calenda, secondo cui, “dal punto di vista della transizione energetica ci troviamo certamente più d’accordo con questo governo, in particolare per quanto concerne l’uso del gas e la necessità di sviluppare energia nucleare”. “Altrimenti – ha messo in guardia il leader di Azione – non arriveremo mai agli obbiettivi che ci siamo dati per ragioni tecniche e non politiche”.

 

Centrali nucleari, i vantaggi

 

La realizzazione di centrali nucleari per produrre energia elettrica può portare a diversi benefici, ma è importante considerare anche gli svantaggi e le sfide associate. Di seguito sono elencati alcuni dei principali benefici:

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1. Bassa emissione di gas serra: Le centrali nucleari producono energia elettrica senza emettere grandi quantità di gas serra come il biossido di carbonio (CO2). Questo contribuisce a ridurre l’impatto sul cambiamento climatico rispetto alle centrali a combustibili fossili come il carbone e il gas naturale.

2. Alta efficienza energetica: Le centrali nucleari sono altamente efficienti nella produzione di energia elettrica. Possono funzionare ininterrottamente per lunghi periodi, garantendo una fornitura stabile di energia.

3. Bassa dipendenza dai combustibili fossili: L’energia nucleare riduce la dipendenza dalle fonti di energia basate sui combustibili fossili e contribuisce a diversificare il mix energetico, il che può essere utile per garantire la sicurezza energetica di un paese.

4. Grande quantità di energia prodotta: Le centrali nucleari possono generare grandi quantità di energia elettrica da una quantità relativamente piccola di combustibile nucleare, il che le rende economicamente vantaggiose a lungo termine.

5. Riduzione dell’inquinamento atmosferico: Poiché le centrali nucleari non bruciano combustibili fossili, non emettono inquinanti atmosferici come il particolato, gli ossidi di azoto (NOx) e il biossido di zolfo (SO2) associati alle centrali termoelettriche a carbone e a gas.

6. Continuità dell’approvvigionamento energetico: Le centrali nucleari possono fornire energia in modo costante, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche o dalla disponibilità di vento o sole, il che contribuisce a garantire un approvvigionamento stabile di elettricità.

7. Creazione di posti di lavoro: La costruzione e la gestione delle centrali nucleari richiedono personale altamente specializzato, il che può creare opportunità di lavoro nelle comunità locali.

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Centrali nucleari, gli svantaggi

 

Tuttavia, è importante notare che ci sono anche svantaggi e sfide associate all’energia nucleare, tra cui:

1. Rischio nucleare: Le centrali nucleari possono essere soggette a incidenti, come quello di Chernobyl nel 1986 e quello di Fukushima nel 2011, che hanno causato gravi conseguenze per la salute umana e l’ambiente.

2. Smaltimento dei rifiuti nucleari: La gestione e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi sono questioni complesse e costose. È necessario trovare soluzioni sicure e a lungo termine per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari.

3. Costi elevati: La costruzione e la manutenzione delle centrali nucleari richiedono investimenti significativi iniziali e costi operativi elevati. Le centrali nucleari possono richiedere finanziamenti pubblici o sussidi per essere competitive.

4. Preoccupazioni sulla sicurezza: La preoccupazione per la sicurezza nucleare può portare a una resistenza pubblica alla costruzione di nuove centrali nucleari in alcune regioni.

5. Approvvigionamento di uranio: L’approvvigionamento di uranio, il combustibile utilizzato nelle centrali nucleari, può dipendere da pochi paesi produttori, creando potenziali vulnerabilità geopolitiche.

In sostanza, le centrali nucleari possono offrire benefici significativi in termini di riduzione delle emissioni di gas serra, fornitura di energia continua e diversificazione del mix energetico, ma è essenziale affrontare le sfide legate alla sicurezza nucleare, allo smaltimento dei rifiuti e ai costi per realizzare il loro potenziale positivo. La decisione di sviluppare centrali nucleari dovrebbe essere basata su una valutazione equilibrata dei benefici e dei rischi associati.

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