Il governo ucraino chiede “armi” alla Nato: “O ci aiutate ora, o arriverete troppo tardi”

Il governo ucraino chiede “armi” alla Nato: “O ci aiutate ora, o arriverete troppo tardi”
Dmytro Kuleba
7 aprile 2022

“Ho tre richieste oggi per il Consiglio atlantico: armi, armi, armi”. “Non ho dubbi sul fatto che l’Ucraina avrà le armi per difendersi, ma il punto cruciale è quando. Due settimane fa sarebbe stato importante dire si quali armi avevamo bisogno, ma oggi quello che importa è entro quanto tempo le avremo”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in conferenza stampa questo pomeriggio al quartier generale della Nato, dove oggi ha incontrato ministri i degli Esteri dell’Alleanza e del G7 per discutere della guerra, del sostegno al Paese invaso dalle truppe russe e delle ulteriori sanzioni contro Mosca. “Vediamo – ha continuato Kuleba – diversi progressi da parte degli alleati, anche se alcuni hanno posizioni più conservatrici sulla fornitura di armi. Noi apprezziamo tutto quel che è stato fatto con le sanzioni finora, e attendiamo con impazienza il quinto pacchetto di sanzioni dell’Ue: se sarà adottato in tempo possiamo dire che aumenta seriamente la pressione sulla Russia”. Tuttavia, nei paesi Ue, ha rilevato il ministro, “si continua a importare gas e petrolio dalla Russia; e così, se da un parte inviate rifornimenti e armi a sostegno dell’Ucraina, dall’altra sostenete la macchina da guerra russa. Le sanzioni hanno implicazioni di medio termine per la Russia, ma in Ucraina stanno uccidendo le persone oggi, ed è oggi che dobbiamo fermare i russi”, ha sottolineato.

La Russia, ha spiegato Kuleba, si è ritirata dall’area di Kiew e dal Nord dell’Ucraina “non per creare le condizioni e l’atmosfera per sederci al tavolo negoziale, ma perché voleva dislocare le truppe nel Donbass. E la battaglia del Donbass è in corso, anche se non ha raggiunto ancora il livello di intensità più alto”. Quando lo raggiungerà, “rivedremo le immagini della Seconda Guerra mondiale, in termini di dispiegamento di forze, carri, artiglieria, devastazione”. “Sarà – ha osservato il ministro ucraino – una delle maggiori battaglie. La Russia ha i suoi piani. Ma il risultato di questa battaglia sarà deciso sul campo”. Questo dimostra l’urgenza per l’Ucraina di avere subito le armi richieste agli alleati della Nato. “O ci aiutate ora, entro i prossimi giorni e settimane, o arriverete troppo tardi”, ha avvertito ancora Kuleba rivolto ai paesi Ue e Nato.

Leggi anche:
Biden cauto mentre le proteste nei campus universitari Usa continuano

Quello che è successo a Mariupol, ha sottolineato ancora il ministro ucraino, “è molto, molto peggio di quanto abbiamo visto a Bucha”. E si è chiesto: “Come potremo parlare ancora ai russi dopo tutto questo? chi sono, da dove vengono questi che non hanno compassione ed empatia per i bambini, per le donne, e persino per gli animali domestici? Non capisco. Ma per evitare ancora più massacri dobbiamo parlare con loro, vedere come far finire questa guerra”. Tuttavia, ha evidenziato Kuleba, “le posizioni delle delegazioni nelle trattative saranno definite dagli esiti sui campi di battaglia, e dalla incidenza delle sanzioni. Ma noi siamo più forti e alla fine prevarremo”. “Quando abbiamo chiesto” ai paesi della Nato e dell’Ue “di fornirci le armi più avanzate (‘state-of-the-art weapons’, ndr) ci hanno risposto – ha ricordato Kuleba – che era complicato, perché per usarle ci vuole un training di almeno due mesi. Se avessero accettato di darcele, ora avremmo completato il training”, e quelle armi potrebbero essere usate.

“Questo – ha spiegato il ministro ucraino – è il problema con i nostri partner, che amiamo per il sostegno che ci stanno dando; ma il fatto è che ogni volta dobbiamo rompere dei muri, uno dopo l’altro, per avanzare. All’inizio – ha ricordato – il muro era quello che impediva di fornire armi letali a un paese in guerra; e l’abbiamo infranto. Il secondo muro era quello delle armi che dovevano essere leggere e non pesanti. Abbiamo rotto anche quello. Poi la distinzione fra armi difensive e offensive. E ora ci dicono che ci vuole tempo. Ma noi non abbiamo tempo. Se ci avessero ascoltato subito non saremmo nella situazione in cui abbiamo ora”. “Dopo il primo pacchetto di sanzioni, quando abbiamo chiesto di rafforzarlo ci avete ignorato. Poi c’è stata Bucha, e solo allora ci avete ascoltato. Ma quante altre Bucha devono succedere – ha chiesto Kuleba rivolto ai paesi alleati – prima che comprendiate che non potete stancarvi delle sanzioni, così come noi non possiamo stancarci di combattere?”. Il ministro degli Esteri ucraino, infine, ha riconosciuto che i paesi della Nato hanno atteggiamenti diversi rispetto al sostegno all’Ucraina, con alcuni che stanno facendo il possibile e altri più riluttanti. “Io sono cautamente ottimista sulla fornitura di armi dai paesi della Nato, ma non da tutti nel futuro prevedibile. Oggi – ha concluso – la Nato è soprattutto una piattaforma che incoraggia i paesi che vogliono aiutarci e li facilita a farlo”.

Leggi anche:
A Macron piace la guerra: non escludere invio truppe occidentali
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti