Il Papa: se i conventi sono hotel devono pagare le tasse

Il Papa: se i conventi sono hotel devono pagare le tasse
14 settembre 2015

Anche nella Chiesa c’è la “tentazione del Dio denaro”: così Papa Francesco nell’intervista, di circa 40 minuti, a “Radio Renascenca”, emittente cattolica del Portogallo, in merito all’idea, che egli ha rievocato di recente, che ogni parrocchia e convento accolgano una famiglia di immigrati. “Alcune congregazioni dicono: no, ora che il convento è vuoto, faremo un hotel, un albergo, e possiamo ricevere gente, e con ciò ci manteniamo e guadagnamo denaro. Bene, se desideri questo, paga le imposte. Un collegio religioso è esente dalle imposte perché religioso, però se lavora come un hotel che paghi le imposte come chiunque altro. Altrimenti l’affare non è molto sano”.

Il Papa, che ribadisce che il Vaticano accoglie due famiglie di profughi (quanto rimarranno? “Quanto il Signore desidera”), spiega la sua proposta che “ogni parrocchia, ogni istituto religioso, ogni monastero accolga una famiglia. Una famiglia, non una persona. Una famiglia” con garanzie di “sicurezza” in modo che non ci siano “infiltrazioni” di altro tipo. “Quando dico che una parrocchia accolga una famiglia – prosegue Francesco nell’intervista in spagnolo – non dico che devono vivere nella canonica, nella casa parrocchiale, ma che tutta la comunità parrocchiale veda se c’è un luogo, un luogo del collegio o, nel peggiore dei casi, che venga accolta in un appartamento modesto per questa famiglia, percò che abbiano un tetto, che siano accolti e che li si integri nella comunità parrocchiale. Ci sono conventi che sono quasi vuoti”.

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