Cronaca

Papa verso dimissioni? “Non ci ho pensato, decide il Signore”

“Non so, non credo che possa andare con lo stesso ritmo dei viaggi di prima. Credo che alla mia età e con questa limitazione devo risparmiare un po’ per poter servire la Chiesa. Poi, al contrario, posso pensare la possibilità di farmi da parte, questa, con tutta onestà, non è una catastrofe, si può cambiare Papa, si può cambiare, non c’è problema”, “ma in questo momento non ci ho ancora pensato”. Lo ha detto Papa Francesco sul volo di rientro dal Canada, scrive Vatican News riportando l’integrale della conferenza. “Il gesuita cerca – cerca, non lo fa sempre, ma cerca – di fare la volontà del Signore. Anche il Papa gesuita deve fare lo stesso. Quando il Signore parla, se il Signore ti dice vai avanti, tu vai avanti, se il Signore ti dice vai all`angolo, te ne vai all`angolo – ha aggiunto – Il Signore può dire dimettiti. È il Signore che comanda”. “Così il gesuita deve essere per vocazione un uomo del discernimento: discernere le situazioni, discernere la propria coscienza, discernere le decisioni da prendere. Per questo deve essere aperto a qualsiasi cosa il Signore gli chieda questa è un po` la nostra spiritualità”.

Dunque, Papa Francesco è rientrato dal suo viaggio apostolico in Canada. L’aereo partito da Iqaluit è atterrato all’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma dopo sei ore di volo. “Sono venuto in Canada come pellegrino per camminare con e per i popoli indigeni: perché si prosegua nella ricerca della verità, nei percorsi di guarigione e riconciliazione e si semini speranza per indigeni e non indigeni, che desiderano vivere fraternamente”. Bergoglio più volte durante il viaggio si è scusato per gli abusi commessi sui popoli indigeni anche da esponenti cattolico.

“Cari amici, siamo qui con la volontà di percorrere insieme un tragitto di guarigione e di riconciliazione che, con l’aiuto del Creatore, ci aiuti a fare luce sull’accaduto e a superare quel passato oscuro” ha detto Papa Francesco rivolgendosi ai giovani e agli anziani nel piazzale della della “Nakasuk Elementary School” a Iqaluit, dopo aver incontrato in privato alcuni alunni delle ex scuole residenziali. Il Papa ha ringraziato gli ex-alunni delle scuole residenziali “per quanto avete avuto il coraggio di dire, condividendo grandi sofferenze. Ciò ha ridestato in me l’indignazione e la vergogna che mi accompagnano da mesi. Anche oggi, anche qui, vorrei dirvi che sono molto addolorato e desidero chiedere perdono per il male commesso da non pochi cattolici che hanno contribuito alle politiche di assimilazione culturale e di affrancamento in quel sistema educativo distorto”.

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