Via libera al Def: Fisco, caro-energia e Superbonus

Via libera al Def: Fisco, caro-energia e Superbonus
20 aprile 2022

Il governo dovrà valutare l’ipotesi di scostamento di bilancio se lo scenario economico dovesse peggiorare. E’ l’impegno contenuto nella risoluzione della maggioranza sul Def approvata oggi in entrambi i rami del Parlamento. L’esecutivo, si legge nel testo, si impegna dunque a “monitorare, in tempo reale, l’andamento della situazione macroeconomica e dei principali indicatori congiunturali” per eventualmente mettere in campo misure simili a quelle varate per “l’emergenza pandemica, per le famiglie, i lavoratori e per quella parte del comparto produttivo particolarmente colpita dalle conseguenze della crisi in Ucraina”. Il governo dovrà inoltre destinare risorse con l’obiettivo di contrastare l’esplosione dei prezzi dell’energia anche “mediante la revisione del sistema dei prezzi di riferimento e dei carburanti”, assicurando altresì la necessaria liquidità alle imprese in linea con le disposizioni comunitarie sugli aiuti di Stato. Sempre sul fronte del caro-energia, si chiede di “adeguare i fondi destinati alla realizzazione di investimenti pubblici alla dinamica imprevista dei costi dell’energia e delle materie prime sia per i lavori in corso di esecuzione che per quelli di prossimo affidamento prioritariamente con riferimento ai progetti individuati nel Pnrr” e di “avviare altresì con urgenza un confronto costruttivo per l’istituzione di un Fondo energetico europeo straordinario, quale strumento, a disposizione dell’Unione europea e dei suoi Stati membri, a supporto della lotta al caro energia, al fine di garantire una maggiore autonomia sul fronte energetico”. 

Nella risoluzione c’è poi l’impegno a “prorogare il termine” che obbliga le villette unifamiliari a effettuare il 30% dei lavori entro giugno per poter usufruire del Superbonus del 110% specificando che la percentuale del 30% dell’intervento complessivo sia riferito al complesso dei lavori e non ai singoli lavori oggetto dell’intervento. Un passaggio è dedicato al Fisco. Il governo si impegna a “improntare la logica propria degli strumenti deflattivi del contenzioso anche alla valutazione delle effettive possibilità per il contribuente di far fronte al proprio debito erariale, per trovare il corretto punto di equilibrio tra interessi erariali e salvaguardia della continuità aziendale” e vengono sollecitati “maggiori poteri di indagine e controllo” da parte ella Riscossione e l’implementazione di banche dati interoperabili. Sul fronte lavoro, la maggioranza chiede di puntare al rafforzamento del “dialogo con le organizzazioni sindacali, datoriali e del lavoro autonomo” anche guardando a “sgravi fiscali o contributivi” e “iniziative necessarie a risolvere le emergenti problematiche di carattere sociale rafforzando le misure per affrontare la povertà alimentare ampliando anche il bonus sociale e le crescenti disparità generazionali, territoriali, di genere e salariali, con interventi finalizzati a invertire il trend demografico del Paese, anche dando piena attuazione agli interventi previsti dal family act”.

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Risorse aggiuntive sono sollecitate per il sistema sanitario, la scuola, l’Università e la ricerca. Si impegna il governo a mantenere gli impegni nell’attuazione del Green New Deal e nello sviluppo delle rinnovabili. Infine il Patto di Stabilità e la clausola di salvaguardia: si impegna l’esecutivo a “promuovere una revisione sostanziale dello stesso meccanismo del Patto di Stabilità e Crescita, che tenga conto delle esigenze di ripresa socio-economica in ciascun Stato membro, a partire dal mantenimento dell’attivazione della clausola generale di salvaguardia, ove necessario, anche nel corso del 2023, per consentire agli Stati membri di continuare ad adottare le necessarie misure di flessibilità di bilancio finalizzate a ridurre al minimo l’impatto economico e sociale della grave crisi economica”.

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