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Il Partito Democratico si “coccola” le Sardine

Nicola Zingaretti si “coccola” le Sardine. D’altronde, il Partito Democratico – direttamente o no – gli è politicamente debitore dato lo slancio che il giovane movimento ha dato alla sinistra in occasione, soprattutto, delle Regionali in Emilia Romagna. E così, il numero uno del Nazareno, prova a “pagare” la prima rata, elogiando le Sardine per la lettera che hanno inviato al premier, Giuseppe Conte. “Uno straordinario contributo politico e civile”, l’ha definita Zingaretti, convinto addirittura di poter “scrivere bellissime pagine repubblicane” con le stesse Sardine.

Un plauso, quello del segretario Pd, che arriva proprio con la spaccatura del movimento per la foto dei suoi leader con Luciano Benetton e, allo stesso tempo, con l’imprimatur di George Soros alle stesse Sardine. Come dire, Zingaretti, Autostrade, Soros e Sardine. Tasselli che sembrano appartenere a uno stesso mosaico. Basti pensare che il filantropo Soros e le Sardine hanno in comune l’”odio” verso Matteo Salvini, per dirne una. Di certo, un punto di partenza.

Tuttavia, Zingaretti, crede al giovane movimento e continua a incensarlo, plaudendo ancora la lettera a Conte. Una lista di ovvietà poste come una sorta di punti programmatici a firma Sardine. E di questo, Zingaretti è entusiasta. “Che un movimento così vasto si ponga l’obiettivo di rafforzare la democrazia italiana con idee e valori così netti e moralmente alti e con una partecipazione così grande di persone è davvero una novità nella società italiana”, puntella il segretario Pd convinto che “questo tentativo di rigenerazione delle istituzioni repubblicane, fondato sulla sobrietà sulla valorizzazione delle persone dà fastidio a chi pratica una cattiva politica o cavalca l’antipolitica”. Poi Zingaretti spalanca la porta al movimento, rimarcando che deve “contare e incidere su grandi questioni che riguardano il futuro dell’Italia”.

Tra le Sardine, intanto, è scontro. L’attacco più duro ai vertici del movimento anti-sovranista, arriva da Jasmine Cristallo, esponente calabrese delle stesse Sardine per la foto dei suoi quattro leader, Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa, assieme a Luciano Benetton. Un fotogramma che ha scatenato le ire anche di molti attivisti.

“Nell’immediatezza del ‘dopo elezioni’ c’era da attendersi una riflessione collettiva per promuovere fattori di comunità nei territori, proseguire l’azione dal basso e incalzare la sinistra e il centro sinistra nella loro complessità – dichiara l’attivista calabrese -. È l’avvio di questa pratica che ancora di più ci porta a dire quanto sbagliato e improprio sia stato l’incontro con Benetton”. Un colpo basso ai vertici delle Sardine che ha già scosso lo stesso movimento.

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